Il fascino dell'impossibile

ITALIA 2015
Dalle ceneri di un paese distrutto dalla guerra, nasce nel cuore di Luigi Orazio Ferlauto, allora solo ventitreenne, il desiderio di occuparsi dei meno abbienti, dei disabili e di ricostruire con solidarietà e sentimento un percorso umano smarrito nel labirinto inspiegabile del fascismo e della guerra. "In Sicilia non c'era niente per i disabili era un vero deserto" dice il suo fondatore "e negli anni 50, con un pugno di volontari, è nata L'OASI, partita dal nulla con una quindicina di volontari, è un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico per disabili di varie età, oggi riconosciuto da vari Enti nazionali e internazionali. Può contare, nella sua gestione, sulla collaborazione di circa 1000 persone e compie intorno alle 5000 diagnosi l'anno su pazienti che arrivano da tutto il resto del mondo. Il fondatore e responsabile dell'OASI Luigi Orazio Ferlauto, a novantatre anni è dotato di una straordinaria energia organizzativa e creativa, (tutti gli arredi, i giardini e un ampio albergo per congressi sui disabili, sono stati progettati da lui stesso e realizzati con l'uso di materiali di scarto). Luigi Orazio Ferlauto recentemente ha iniziato il progetto la "CITTÀ APERTA DOPO DI NOI". Non più solo un'Oasi ma un'intera città, concepita per garantire alle famiglie dei disabili la serena certezza che anche dopo di loro, i figli continueranno ad essere assistiti.
SCHEDA FILM

Regia: Silvano Agosti

Soggetto: Silvano Agosti

Fotografia: Silvano Agosti

Musiche: Ennio Morricone

Montaggio: Silvano Agosti, Giuliana Zamariola, Lorenzo Agosti

Durata: 63

Colore: C

Genere: DOCUMENTARIO

Produzione: EDIZIONI L'IMMAGINE S.R.L.

Data uscita: 2016-01-23

NOTE
- IL FILM È STATO REALIZZATO PRESSO LA CITTADELLA DELL'OASI DI TROINA.
CRITICA
"Non ne ha nessun bisogno ma (...) voglio richiamare l'attenzione e il plauso su Silvano Agosti, il solo autore di cinema indipendente che ci sia fra noi, pur essendo stato nella sua carriera molto attivo come sceneggiatore di Marco Bellocchio (...). Subito dopo, però, eccolo soggettista sceneggiatore, regista, autore della fotografia e del montaggio, nonché produttore, di una serie importante di film che poi si proietta in quel suo cinematografo (il ciclo completo) che dalla via in cui si colloca è intitolato Azzurro Scipioni. Basti qualche titolo: «La seconda ombra», «Uova di garofano», «La Ragion Pura», quasi tutti premiati a Festival e Rassegne. Oggi un altro capitolo di quel suo cinema tanto personale, libero e naturalmente intelligente. Il titolo, che si intende solo alla fine è «Il fascino dell'impossibile», il tema è una magnifica impresa compiuta da un ultra-novantenne siciliano Luigi Orazio Ferlauto che le sue forze e grazie a dei generosi volontari, donne e uomini, ha dedicato da tempo a l'assistenza di bambini disabili (...). Prendendo spesso la parola nel corso dell'azione, ma allora con semplicità totale, fugando quasi con veemenza la retorica e al momento di concludere svelando il proprio sogno altruistico, quello di veder sorgere attorno alla piccola città da cui tutto è partito una città ideale dedicata esclusivamente ai bambini disabili. Da qui il «fascino» che Agosti definisce «impossibile», tutto nel suo film, con i suoi personaggi, bambini e adulti, mostra di ritenere invece tutto assolutamente «possibile». Come la realtà di tutti i giorni. Dosato, questo «fascino» dalla sceneggiature e dalla regia di Agosti in modo tranquillo e quasi sommesso, con immagini di un realismo quieto che giocano, quasi sublimandole, sulle tante facce ed espressioni di quei bambini mai esibite, per non dare evidenze alla loro diversità accennata spesso quasi di riflesso, pur egualmente commuovendo. Come in molti passaggi commuove la grande musica del nostro grandissimo Ennio Morricone che riesce quasi magicamente ad evocare il dolore con gli uomini che lo vincono." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 3 maggio 2016)