Il magico mondo di Oz

Legends of Oz: Dorothy's Return

INDIA 2013
Poco dopo essere tornata nella sua casa in Kansas, Dorothy si deve tornare immediatamente a Oz perché i suoi vecchi amici Spaventapasseri, Leone, Uomo di latta e Glinda la fata buona, sono minacciati da un nuovo nemico: un perfido giullare. In questo suo ultimo viaggio attraverso il coloratissimo paesaggio di Oz, Dorothy incontrerà dei nuovi amici - Socrate il gufo, il Maresciallo Mellow, la Principessa di porcellana - che si uniranno a lei per riportare pace e felicità nella Città di Smeraldo.
SCHEDA FILM

Regia: Dan St. Pierre, Will Finn

Soggetto: Roger Stanton Baum - romanzo

Sceneggiatura: Adam Balsam, Barry Glasser, Randi Barnes - adattamento

Musiche: Toby Chu

Montaggio: Dan Molina, Stan Webb

Scenografia: Dan St. Pierre

Durata: 92

Colore: C

Genere: ANIMAZIONE

Tratto da: romanzo di Roger Stanton Baum

Produzione: SUMMERTIME ENTERTAINMENT, PRANA ANIMATION STUDIOS, PRANA STUDIOS

Distribuzione: M2 PICTURES (2014)

Data uscita: 2014-06-12

TRAILER
NOTE
- VOCI DELLA VERSIONE ORIGINALE: LEA MICHELE (DOROTHY), MARTIN SHORT (GIULLARE), JIM BELUSHI (LEONE), DAN AYKROYD (SPAVENTAPASSERI), KELSEY GRAMMER (UOMO DI LATTA), MEGAN HILTY (PRINCIPESSA DI PORCELLANA), HUGH DANCY (MARESCIALLO MELLOW), OLIVER PLATT (SOCRATE IL GUFO), PATRICK STEWART (TUGG) E BERNADETTE PETERS (GLINDA).

- VOCI DELLA VERSIONE ITALIANA: MASSIMO LOPEZ (LEONE), NERI MARCORÈ (UOMO DI LATTA ). LE CANZONI SONO CANTATE DA VIOLETTA ZIRONI.
CRITICA
"Non aspettatevi Pixar, Disney o Dreamworks (sebbene i registi vengano da quelle major) anche se questo cartone in 3D ha il suo fascino soprattutto quando rappresenta cataclismi naturali con spaventoso realismo. Il mitico arcobaleno può risultare più terrificante di un tornado. Brava la giovane Zironi di 'X Factor' a dare voce nella versione italiana alla Dorothy canterina del film. Tratto da un libro minore firmato Roger Stanton Baum, pronipote dello scrittore originale della saga di Oz." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 12 giugno 2014)

"Dopo 'Il grande e potente Oz', prequel per adulti del celeberrimo 'Mago di Oz', arriva ora nelle sale 'Il magico mondo di Oz', che invece è un sequel sotto forma di cartone animato. (...) Castelli, paesaggi incantati, toni edulcorati: tutto molto adatto per i più piccini." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 12 giugno 2014)

"Nel film di Dan St. Pierre, Will Finn, un pool composto di sceneggiatori esperti di intrattenimento nel cosiddetto genere family e di animatori formatisi alla Disney adatta per lo schermo il romanzo «Dorothy of Oz» del pronipote di L. Frank Baum, George Stanton Baum, realizzando una sorta di sequel del 'Mago di Oz' in computer grafica. L'inventiva che contraddistingue i titoli di testa non ricopre uniformemente il resto del film, ma i nuovi personaggi, dal Maresciallo Mallow al gufo Socrate, sono indovinati e ben fatti, anche se il primato va ad una vecchia conoscenza, la principessa di Porcellana, qui in versione Maria Antonietta capricciosa, più per posa che per natura. La traccia, per il resto, è la stessa con una compagnia di involontari coraggiosi legati da un'amicizia senza limiti di tempo e di luogo. Qui tocca alla Contea Dolce, al reame di porcellana (splendidamente allestito anche nel precedente film di Sam Raimi), alla terra degli alberi parlanti e al fiume dei Mastichini, oltre che alla città verde, naturalmente. L'animazione però diventa troppo zuccherosa e le canzoni, un po'seriose, alzano ancora di più la glicemia. Ma Dorothy l'Ammazza streghe è deliziosa, ritratta come una ragazzina 'con gli stivali', senza crinoline fuori epoca, e fa simpatia anche il buon vecchio Toto." (Dina D'Isa, 'Il Tempo - Roma', 12 giugno 2014)

"E' il sequel di una delle fiabe più famose e trasposte al mondo. (...) Lo spirito della favola è rimasto intatto. Oz torna in vita guardando al pubblico dei più piccoli. Solo a loro, purtroppo." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 12 giugno 2014)

"Spiacerà a chi ha amato nel passato remoto e recente le versioni della favola creata da Frank Baum (Judy Garland che canta 'Over the Rainbow' chi se l'è scordata?). Questa versione cartonata è decisamente la più loffia del ciclo (al posto di Judy Garland, la finalista di 'X Factor', santo Dio). Anche il disegno è così così (né la sontuosità dei Disney né il gegnaccio della Pixar)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 12 giugno 2014)

"Diretto nel 1939 da Victor Fleming a partire dal celebre romanzo per ragazzi di L. Frank Baum, 'Il mago di Oz' ha segnato l'immaginario di diverse generazioni e il suo fascino non si è mai esaurito. Tanto che l'anno scorso Sam Raimi ne ha realizzato un prequel per un pubblico adulto, 'Il grande e potente Oz'. Ora invece arriva sugli schermi un sequel in forma di cartoon che vede di nuovo Dorothy e il suo fedele cagnolino Toto sulla strada per la Città di Smeraldo, minacciata da un nuovo nemico, un Giullare. (...) Non aspettatevi un film all'altezza di quelli ai quali vi hanno abituato Disney, Pixar o Dreamworks, ma 'Il mago di Oz' diretto da Dan St. Pierre e Will Finn e tratto da un romanzo del pronipote del celebre autore, offre una buona dose di spettacolarità, divertimento e incanto rivolgendosi soprattutto al pubblico dei più piccoli." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 13 giugno 2014)

"Nei 13 libri che Frank Baum dedicò nei primi del '900 al mondo di Oz ce n'è di materia per trarre film, forse quanto la serie di Potter, ma non è detto che funzioni con un che il successo e un certo mito (pensiamo solo alla canzone 'Over the Rainbow') fissano a quel modello Hollywood fantasy fine anni '30 (...). Anche se è il pronipote dell'autore, George Baum ha affidato agli sceneggiatori Disney un seguito che può soltanto echeggiare quella storia e quei personaggi. Si vede questo cartoon, con la Dorothy un po' angolosa con Spaventapasseri & Co. un po' asilo nido alla Winnie Pooh, per tornare presto all'originale." (Silvio Danese, 'Nazione - Carlino - Giorno', 13 giugno 2014)

"Se il racconto, che si popola di nuovi incontri (il maresciallo Mallow, un grosso gufo... ), risulta abbastanza divertente, l'animazione è un po' sgradevole, i colori sono squillanti come nelle avventure di Barbie in animazione computerizzata ed è bello tacere dei numeri musicali. Il meglio sta in alcuni aspetti 'psichedelici', che ricordano Alice nel Paese delle Meraviglie." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 19 giugno 2014)