Tomorrowland - Il Mondo di Domani

Tomorrowland

3/5
Il nuovo film della Disney recupera un'idea antica e positiva di fantascienza, tra Jules Verne e Il mago di Oz

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USA 2015
Legati da un destino comune, Frank, un ex enfant prodige ormai disilluso, e Casey, un'adolescente ottimista e intelligente che trabocca di curiosità scientifica, intraprendono una pericolosa missione insieme, per svelare i segreti di una misteriosa dimensione spazio-temporale nota come "Tomorrowland". Le loro imprese cambieranno sia il mondo che la propria vita, per sempre.
SCHEDA FILM

Regia: Brad Bird

Attori: George Clooney - Frank Walker, Britt Robertson - Casey Newton, Hugh Laurie - David Nix, Raffey Cassidy - Athena, Tim McGraw - Padre di Casey, Kathryn Hahn - Ursula, Keegan-Michael Key - Hugo, Thomas Robinson - Frank Walker bambino, Judy Greer - Madre, Lochlyn Munro - Zio Anthony, Pierce Gagnon - Nate, Chris Bauer - Pa, Shiloh Nelson - Casey Newton bambina, Monique Ganderton - Dave Clark, Matthew Kevin Anderson - Harold, Jedidiah Goodacre - Buddy, Lindsey Elizabeth - Alice, Matthew MacCaull - Dave Clark, Eddie Perez - Dick Clark, Yusuf A. Ahmed - Dexter, Madison Simms - Clarissa, Jason Bell - Dave Clark, Fraser Corbett - Jensen, Marcus Rosner - Handsome Harry, Darien Provost - Mikey

Soggetto: Damon Lindelof, Jeff Jensen, Brad Bird

Sceneggiatura: Damon Lindelof, Brad Bird

Fotografia: Claudio Miranda

Musiche: Michael Giacchino

Montaggio: Craig Wood, Walter Murch

Scenografia: Scott Chambliss

Costumi: Jeffrey Kurland

Effetti: Mike Vézina, John Knoll, Industrial Light & Magic (ILM)

Altri titoli:

1952

Durata: 130

Colore: C

Genere: FANTASCIENZA

Specifiche tecniche: SONY CINEALTA F65/SONY CINEALTA PMW-F55, AXSM/SRMEMORY, (4K)/F55 RAW (4K)/F65 RAW (4K) (1:2.35)

Produzione: DAMON LINDELOF, BRAD BIRD, JEFFREY CHERNOV PER WALT DISNEY PICTURES

Distribuzione: THE WALT DISNEY COMPANY ITALIA

Data uscita: 2015-05-21

TRAILER
CRITICA
"All'inizio e per un po' non si capisce granché, ma tutto sommato questo rende l'aspettativa più intrigante. (...) È un film Disney e la sua parte di favolistica semplificazione ce l'ha. Ma la suggestione, soprattutto grazie ai ragazzini e meno allo spaesato Clooney, sa farsi trascinante." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 21 maggio 2015)

"Utopia contro distopia: potrebbe essere questo il «messaggio» di questo curioso, magari un po' prolisso 'Tomorrowland' prodotto dalla Disney, marchio che garantisce, comunque, un certificato di qualità ai suoi prodotti. Anche quando, affrontando, come in questo caso, un tema complesso come quello di un certo tipo di fantascienza, magari non tutto torna. Bisogna faticare un po' per entrare nella storia, bisogna stare attenti ai passaggi temporali, ai personaggi che si inseguono dal passato al presente (e poi nel futuro), e nello spazio e fuori e dentro il tempo, poi però quando finalmente il meccanismo si mette in moto, la storia prende un suo spessore, diventa a suo modo avvincente e abbastanza spettacolare. (...) Un po' ingarbugliato nella trama, solo a tratti emozionante (ma certo la sequenza del lancio del razzo che parte dalla Torre Eiffel, è veramente spettacolare), magari difficile da seguire nelle spiegazioni scientifiche, il film sembra una sorta di Mago di Oz fantascientifico: un regno, dell'utopia, appunto, dove cercare e, forse, trovare, nel futuro, le soluzioni per il nostro presente". (Andrea Frambrosi, 'L'Eco di Bergamo', 24 maggio 2015)

"La Disney dovrebbe forse interrogarsi se sia dignitoso (conveniente lo è senz'altro) convertire i suoi gloriosi parchi a tema in franchise cinematografiche. Com'è successo, per esempio, con la serie dei «Pirati dei Caraibi», anche «Tomorrowland» è ispirato all'omonima attrazione che, sia pure più volte aggiornata, rientra nel lotto di quelle pionieristiche della Disneyland anni Cinquanta. La premessa era dunque poco entusiasmante, ma non hanno purtroppo funzionato neppure le firme del regista di «Gli incredibili» e «Ratatouille» Bird e dello sceneggiatore di «Lost» Lindelof: il risultato è un blockbuster preadolescenziale le cui ridondanze infarcite di effetti speciali risultano sovrastate dagli ingenti e irritanti difetti. (...) qualche inefficace intermezzo da commedia brillante e soprattutto un'overdose di violenze e inseguimenti che sballottano lo spettatore su vere e proprie montagne russe di atmosfere, toni, dialoghi e recitazioni (Clooney è sempre meno credibile e le troppe sequenze sdolcinate finiscono per renderlo patetico, mentre il «dottorHouse» Laurie appare spaesato). Il flashback iniziale si regge ancora su accettabili fondamenta sci-fi, ma appena il terzetto dei protagonisti (...) si disloca qua e là nel mondo (la sequenza più riuscita utilizza la Tour Eiffel come rampa di lancio) e nelle diverse dimensioni spazio-temporali, l'esuberanza deraglia in caos narrativo e le usurate tematiche para-scientifiche, prima fa tutte quella del libero arbitrio contrapposto al destino, precipitano inesorabilmente nell'imbuto della metaforina edificante." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 28 maggio 2015)

"Su sfondi meravigliosi e rassicuranti secondo il gusto retro della sci-fi steampunk, e attraverso un complicato, spesso non riuscitissimo, andirivieni tra passato, presente e 'Tomorrowland', (...) Bird a Lindelof tessono il loro omaggio all'utopia disneyana della Experimental Prototype Community of Tomorrow (ridimensionata, dopo la scomparsa di Walt, nell'Epcot Center di Disney World) e a un'umanità che crede in una versione solare, dinamica e creativa del processo tecnologico. In quel senso, immaginate Tomorrowland come l'esatto contrario del pianeta di sedentari, lobotomizzati, grassoni in cui si ritrova il robottino Wall-e. E 'Tomorrowland' come l'antidoto della distopia di 'Hunger Games' o 'Divergent'. Come nei Sixties, quando l'America andava sulla luna e il simbolo del nucleare era benevolo quasi quanto uno Smile, il futuro è una promessa, o almeno basta pensarlo così, in questo kolossal, convinto, e molto scombinato che fa pensare ai film d'avventura prodotti dalla Disney negli anni '50, anche se include la strana love story tra un uomo e una bambina meccanica. (...) Più confuso, mancato, che superficiale o reazionario (come lo hanno trovato alcuni critici Usa) 'Tomorrowland' inciampa e si aggroviglia nel suo (very)'high concept', un po' come 'John Carter' e, in un certo senso, anche l'ultimo cartoon Pixar, 'Inside Out'. Il che ne fa il fallimento nobile di un'idea importante." (Giulia D'Agnolo Vallan, 'Il Manifesto', 11 giugno 2015)