La voce - Il talento può uccidere

ITALIA 2013
Gianni è un imitatore di grande talento, la cui carriera si è arenata alle esibizioni nei locali notturni. Dotato di una straordinaria capacità di "rubare" la personalità di chi imita, ne riproduce perfettamente la voce diventando magicamente "l'altro". Per questo viene contattato dai Servizi Segreti che gli chiedono, per il bene del Paese, di fare alcune telefonate con "altre" voci in cambio di un futuro professionale migliore. Tuttavia, una volta entrato nel gioco, è difficile uscirne e Gianni si rende conto di essere implicato in uno o più omicidi. Tenta di sottrarsi, ma viene ricattato. Il suo già fragile equilibrio psichico peggiora, fino ad arrivare a un tragico quanto inevitabile finale...
SCHEDA FILM

Regia: Augusto Zucchi

Attori: Rocco Papaleo - Gianni, Antonia Liskova - Gloria, Augusto Zucchi - Amati, Giulia Greco - Giulia, Franco Castellano - De Bartolomei, Mattia Sbragia - Uomo dei Servizi Segreti, Augusto Fornari - Giornalista, Riccardo Polizzy Carbonelli - Manfredi, Manuela Morabito, Selene Khoo, Dario D'Ambrosi

Soggetto: Augusto Zucchi

Sceneggiatura: Augusto Zucchi

Fotografia: Aldo Di Marcantonio, Fabio Delle Fratte

Musiche: Stefano Conti, Luciano Francisci

Montaggio: Eliana Consoni

Scenografia: Stefano Bulgarelli, Erminia Palmieri, Fabio Vitale

Costumi: Agostino Varchi, Susanna Ferrando

Durata: 86

Colore: C

Genere: THRILLER NOIR

Specifiche tecniche: 35 MM

Produzione: GHETE STRANO PER BLACKOUT ENTERTAINMENT, IN COLLABORAZIONE CON PRODUZIONE STRAORDINARIA

Distribuzione: DISTRIBUZIONE STRAORDINARIA (2015)

Data uscita: 2015-05-07

TRAILER
CRITICA
"Teatrante e volto popolare in cinema e in tv, Augusto Zucchi firma la sua seconda regia cinematografica dopo una prima esperienza di inizio anni 80. 'La voce' è un thriller o forse un noir a sfondo politico spionistico. Rocco Papaleo è Gianni, un imitatore formidabile ma di scarso successo devoto al culto del suo illustre predecessore Alighiero Noschese, il cui riferimento (Noschese fu iscritto alla Loggia P2, soffrì di depressione e si tolse la vita) aleggia però non dichiarato nelle stesse caratteristiche e vicissitudini del personaggio. (...) Lo svolgimento in flashback (...) è pieno di risvolti e complicazioni come si conviene: con qualche peccato di ingenuità e semplificazione, tiene viva l'attenzione." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 7 maggio 2015)

"Inquietante poliziesco, intinto nella fantapolitica. (...) Una storia avvincente, con un Rocco Papaleo terrorizzato erede di Alighiero Noschese." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 7 maggio 2015)