Il fantasma dell'Opera

The Phantom of the Opera

GRAN BRETAGNA 2004
Christine Daee ha grandi doti canore, ma tutto quello che è riuscita ad ottenere finora è un posto come ballerina di fila al Teatro dell'Opera. Christine ha però dalla sua parte un misterioso 'Angelo della Musica', un compositore sfigurato che vive nei sotterranei del teatro e che spaventa con ogni mezzo cantanti e ballerini della compagnia, convinti che si tratti di un fantasma. L'occasione per Christine arriva quando la primadonna Carlotta abbandona le prove generali. Le viene affidato il ruolo della protagonista e la sera della prima riscuote un enorme successo. Dalla sua esibizione rimane incantato anche il ricco proprietario del teatro, il Visconte de Chagny, che si innamora, ricambiato, di Christine. La relazione amorosa tra i due scatena le ire la feroce gelosia del Fantasma che decide di rapire la bella cantante e di portarla nei sotterranei per tenerla con sé per sempre...
SCHEDA FILM

Regia: Joel Schumacher

Attori: Gerard Butler - Il Fantasma, Emmy Rossum - Christine, Patrick Wilson - Raoul, Miranda Richardson - Madame Giry, Minnie Driver - Carlotta, Ciarán Hinds - Firmin, Simon Callow - Andre, Victor McGuire - Piangi, Jennifer Ellison - Meg Giry, Murray Melvin - Reyer, Kevin McNally - Buquet, James Fleet - Lefevre, Imogen Bain - Cameriera di Carlotta, Miles Western - Parrucchiere di Carlotta, Judith Paris - Sarta di Carlotta, Halcro Johnston - Passarino, Paul Brooke - Banditore d'asta, Oliver Chopping - Facchino, Alison Skilbeck - Suora/Infermiera, Lee Sellers - Autista, Ramin Karimloo - Padre di Christine, Chris Overton - Il Fantasma da piccolo, Jesika Cannon - Christine da piccola, Annabel Porter - Meg ragazza, Lorraine Stewart - Ballerina, Lucy Casson - Ballerina, Jonathan D. Ellis - Damerino, José Tirado - Primo ballerino, Laura Lounsom - Madame Giry da giovane, Max Thomas - Raoul bambino, Annalene Beechey - Corista dell'Opera, Mark Carroll - Corista dell'Opera, David Langham - Damerino, Margaret Preece - Damina

Soggetto: Gaston Leroux - romanzo, Andrew Lloyd Webber - musical, Richard Stilgoe - musical

Sceneggiatura: Andrew Lloyd Webber, Joel Schumacher

Fotografia: John Mathieson

Musiche: Andrew Lloyd Webber

Montaggio: Terry Rawlings

Scenografia: Anthony Pratt

Arredamento: Celia Bobak

Costumi: Alexandra Byrne

Effetti: Alexander Gunn, Peter Hutchinson, Stephen Hutchinson, Nathan McGuinness, Sean Andrew Faden, Cinesite (Europe) Ltd., The Visual Effects Company

Altri titoli:

Andrew Lloyd Webber's The Phantom of the Opera

Durata: 130

Colore: C

Genere: DRAMMATICO MUSICALE ROMANTICO

Tratto da: romanzo "Le Fantôme de L'Opéra" di Gaston Leroux e dal musical omonimo di Andrew Lloyd Webber e Richard Stilgoe

Produzione: ANDREW LLOYD WEBBER E ELI RICHBOURG PER REALLY USEFUL FILMS, JOEL SCHUMACHER PRODUCTIONS, SCION FILMS LIMITED, WARNER BROS. PICTURES, ODISSEY ENTERTAINMENT

Distribuzione: 01 DISTRIBUTION

Data uscita: 2004-12-17

NOTE
- VOCI DELLA VERSIONE ITALIANA: IL FANTASMA (LUCA VELLETRI, CANTO - STEFANO BENASSI, DIALOGO), CHRISTINE (RENATA FUSCO, CANTO - MYRIAM CATANIA, DIALOGO), ROUL (PIETRO PIGNATELLI, CANTO - FRANCESCO BULCKAEN, DIALOGO), CARLOTTA (FIAMMA IZZO D'AMICO), PIANGI (CLAUDIO DI SEGNI, FIRMIN (EUGENIO MARINELLI), ANDRE' (CARLO REALI), M.ME GIRY (BARBARA CASTRACANE), MEG (MYRIAM CALZOLAI), PASSARINO (DAVIDE SOTGIU), CONFIDENTE (ALESSANDRA GONZAGA), PROMO DAMERINO (ADRIANO CAROLETTI), SECONDO DAMERINO (GIANLUCA ALONZI).

- CORO DELLA ROMAN ACADEMY DIRETTO DA CLAUDIA ARVATI.

- DUE CANDIDATURE AGLI OSCAR 2005: MIGLIORE FOTOGRAFIA (JOHN MATHIESON), MIGLIORE SCENOGRAFIA (ANTHONY PRATT, CELIA BOBAK), MIGLIOR CANZONE ORIGINALE ('LEARN TO BE LONELY' DI ANDREW LLOYD WEBBER, CHARLES HART).
CRITICA
"Smantellando una tradizione horror che risale al film con Lon Chaney (1925), primo dei numerosi adattamenti del fortunato romanzo di Gaston Leroux (1910), il film che Joel Schumacher ha tratto dal supermusical di Andrew Lloyd Webber rinuncia a fare del protagonista una creatura infernale, ponendo invece l'accento sulla sua funzione di scomodo genius loci di un tempio della musica. La vicenda del soprano Christine, divisa fra l'amore per il nobile Raoul e l'attrazione per il sequestrato delle cantine, si può anche leggere metaforicamente come un episodio del contrasto fra vita e arte. Le immagini sontuose descrivono la pittoresca frenesia del palcoscenico facendo vibrare una visionarietà memore di Sternberg, Ophuls e Fellini." (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 18 dicembre 2004)

"Il musical campione d'incassi nel mondo, 'Il Fantasma dell'Opera', quello che ha fatto sognare finora 80 milioni di persone con oltre 65 mila repliche, vive sul grande schermo ed è evento. Se non altro, per il fatto che il cinema ha avuto il coraggio di appropriarsi di un vero e proprio gioiello operistico modellato espressamente sul palcoscenico nell'86 da un mito del musical come Lloyd Webber, il papà di 'Cats' e 'Jesus Christ Superstar'. E il miracolo si è compiuto: il passaggio è emozionalmente, esteticamente e musicalmente fedele, ugualmente grandioso. Merito di un acrobata della cinepresa qual è Joel Schumacher ('Batman Forever', 'Delitto a luci rosse', 'In linea con l'assassino') che per il leggendario, tormentato triangolo d'amore tra la dolce Christine, il violento, deturpato Fantasma e il virile Raoul confeziona un kolossal che rapisce, giocato tra passato e presente, tra il fulgore dell'Opèra del 1870 e il suo scheletro impolverato, tetro del 1919. Geniale la mano del tempo che soffia sui palchi del teatro, ottime le voci italiane di Luca Velletri, Renata Fusco e Piero Pignatelli che regalano ulteriore spessore agli interpreti Gerard Butler, Emmy Rossum e Patrick Wilson." (Leonardo Jattarelli, 'Il Messaggero', 17 dicembre 2004)

"Anche se da 19 anni trionfa a Broadway, con record di spettatori (80 milioni) e d'ascolto (40 milioni di cd), il 'Fantasma dell'Opera' di Andrew Lloyd Webber ('Jesus Christ Superstar', 'Evita'), viene peggiorato dall'esibizionismo sfrenato del regista, Joel Schumacher. In Spettacolo di varietà di Minnelli, Fred Astaire, coinvolto da un regista colto e noioso in un Faust-musical di inaudita pesantezza kitsch, dopo l'ovvio fiasco, alleggeriva e decostruiva il kitsch, con l'humor. Qui si aspira invece a consacrare in requiem il musical." (Roberto Silvestri, 'Il Manifesto', 17 dicembre 2004)

"C'era una comprensibile attesa per il film che Webber stesso ha prodotto e sceneggiato con il regista Joel Schumacher e che esce quasi in sincrono in tutto il mondo. Ma l'accoglienza per ora è stata mista: mentre esimi critici inglesi hanno stroncato la pellicola definendola la peggiore delle tante versioni realizzate (dal classico di Lon Chaney, 1925, all'horror di Dario Argento, 1998); la rivista americana 'Variety' ha espresso parere positivo, pur con la riserva che la mancanza di star possa penalizzare il risultato al botteghino. E intanto un pionieristico drappello di spettatori si è affrettato a scrivere su Internet pareri che definire entusiastici è riduttivo. Quale sarà l'indicazione vincente? Le grandi platee si sintonizzeranno sul gusto dei detrattori o su quello dei fans? E rispetto al pubblico italiano la scommessa è complicata dal fatto che da noi i film musicali non sono molto amati. (...) Nella regia di Schumacher, un abile regista che non lesina su passioni e barocchismi, il triangolo amoroso acquista una palpitante valenza romantica, ben intonata alla partitura che è la più "italiana" fra quelle di Webber. E se la Rossum è un'incantevole immagine prerafaellita, Butler è un fantasma seducente che non mancherà di accendere l'interesse del pubblico femminile." (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 18 dicembre 2004)

"Quanti problemi crea un musical cantato in playback a uno spettatore cinematografico? Moltissimi. Non basta sapere che Andrew Lloyd Webber, maestro dell'opera popolare contemporanea, ha voluto che il film tratto dai suo celeberimmo adattamento del romanzo di Gaston Leroux, fosse cantata nelle diverse lingue per le diverse platee. Non bastano voci italiane adeguate e un'accurata edizione dei dialoghi e dei testi. Sullo schermo quelle bocche enormi in primo piano sono continuamente scollate dalle parole. Un fuori sincrono che disturba, distrae lo sguardo e impedisce il coinvolgimento nella straziante vicenda d'amore dannato, tra acuti e tragiche memorie infantili, a tre fra la cantante Christine, il Fantasma mascherato e il proprietario del teatro Raoul. La partitura musicale trascina, l'impianto scenografico è fastoso e volutamente kitsch. Un altro dei problemi (e non ha attenuanti) della pellicola griffata con il nome di Webber, è la modestissima regia di Schumacher. Noiosa, immobile, imbambolata. Una regia inferiore aile invenzioni, ai dinamismo e ai colpi di scena degli allestimenti teatrali del musical." (Enrico Magrelli, 'Film TV', 20 dicembre 2004)