Il mondo le condanna

ITALIA 1952
Renata, una ragazza di Firenze, vive da qualche anno a Parigi e si guadagna da vivere facendo la prostituta. Quando viene arrestata e rispedita in patria con il foglio di via, è costretta a tornare a casa e, durante il viaggio in treno, in preda allo sconforto, tenta il suicidio, ma viene fermata appena in tempo dall'ingegner Paolo Martelli. A Firenze, dove non riesce ad adattarsi, Renata cerca il suo benefattore e gli chiede nuovamente aiuto. La moglie dell'ingegnere le trova un lavoro come indossatrice, ma quando tra Renata e Paolo scocca la scintilla, la ragazza lascia l'impiego e scappa insieme a Franco, un amico di suo fratello. L'arrivo di André, il suo antico protettore, deciso a portare Renata via con sé dopo aver estorto del denaro all'ingegnere, darà il via a una serie di tragici avvenimenti...
SCHEDA FILM

Regia: Gianni Franciolini

Attori: Alida Valli - Renata Giustini, Amedeo Nazzari - Ing. Paolo Martelli, Serge Reggiani - André, Claude Nollier - Maria Martelli, Franco Interlenghi - Franco, Laura Solari - Signora Balestra, Bianca Doria - Madre di Renata, Duilio D'Amore - Silvano, Liliana Bonfatti - Nina Swanson, Rosetta Pasquini - Rosetta, Ignazio Leone - Il medico, Norma Meneghini, Mariemma Bardi, Arnaldo Piacenti, Pasquale Martino, Mariliana Delli

Soggetto: Turi Vasile, Diego Fabbri

Sceneggiatura: Suso Cecchi d'Amico, Ennio Flaiano, Antonio Pietrangeli, Diego Fabbri, Jean Ferry, Turi Vasile

Fotografia: Anchise Brizzi, Alberto Fusi - operatore, Guglielmo Lombardi - assistente operatore

Musiche: Piero Piccioni

Montaggio: Adriana Novelli

Scenografia: Tony Petrangeli, Mario Chiari - architetture

Costumi: Marcello Caracciolo di Laurino, Beni Montresor

Aiuto regia: Paolo Spinola

Altri titoli:

Les anges déchus

Durata: 98

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO

Produzione: FILM COSTELLAZIONE, LUX FILM (ROMA), LUX DE FRANCE (PARIGI)

Distribuzione: LUX FILM (1953)

CRITICA
"(...) rientra in quel prolifico filone che sfrutta i sottoprodotti del neorealismo, in chiave scandalisticamente sessuale e (...) fumettistica. Nel caso specifico, poi, si tratta di uno pseudo realismo, che talora sembra rifarsi addirittura a quello romantico francese d'anteguerra." (Giulio Cesare Castello, "Cinema", 15 febbraio 1953).

"E' un film discreto da un punto di vista artistico e tecnico". ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 33, 1953)