SCUGNIZZI

ITALIA 1989
Fortunato Assante, dimesso quarantenne oltre che mediocre organizzatore di spettacoli, con la speranza di ricavare del denaro sufficiente per pagare un suo assillante creditore, si reca nel carcere minorile di Nisida per allestire una recita interpretata da alcuni ragazzi detenuti nell'istituto. Vivendo accanto ai reclusi (tutti fra i 14 e i 18 anni), conosce le loro tragiche storie e prova molta simpatia per loro. Mentre si svolgono le prove, Assante è sempre più coinvolto dalle dolorose vicende reali degli scugnizzi. Fra questi c'è Beniamino, che lo ha scippato di una grossa somma, ma per il quale Fortunato ritira la denuncia, anche per evitargli un'adozione, che il ragazzo rifiuta; "o Nonno", un ritardato mentale, protetto dai compagni, il quale deve necessariamente prendere parte allo spettacolo, per evitare d'essere rinchiuso nel carcere per adulti, avendo compiuto 18 anni; Cazzillo, un bambino che spaccia droga per la strada; Gennarino che ha rifiutato di compiere un omicidio, per il quale la camorra gli avrebbe dato un posto di lavoro; Salvatore, in serio pericolo per aver commesso uno "sgarro", il quale vorrebbe rimandare l'amata e giovanissima prostituta, cui è legato, nell'ambiente pulito del suo paese. Umanamente invischiato, Assante riesce ad ottenere la disponibilità del Teatro San Carlo di Napoli per questo spettacolo musicale da lui diretto, ma scritto ed interpretato dagli stessi ragazzi. La sera della rappresentazione, i parenti degli attori seguono emozionati lo spettacolo dal loggione, i notabili cittadini nei palchi e in platea subiscono le ironiche accuse contenute nelle canzoni a loro dedicate. Fortunato, ricevuto il denaro pattuito, ne manda una parte come dono di Salvatore alla giovanissima prostituta, perché torni al paese, ignara che il giovane è stato assassinato in teatro dalla camorra. E, mentre l'ambulanza porta via il suo corpo, la città è in delirio per la vittoria della squadra napoletana nella Coppa Uefa, e la folla festante non bada agli scugnizzi, che risalgono nel cellulare per tornare al riformatorio.
SCHEDA FILM

Regia: Nanni Loy

Attori: Giuseppe Merolla - Aglietiello, Tosca D'Aquino - Teresa, Luigi Uzzo - Tuppodoro, Peppe Lanzetta - Lanzetta, Giuseppe De Rosa - Migliaccio, Italo Celoro - Mastracchio, Imma Piro - Luciella, Sara Basile - Iodice, Germano Bellavia, Pino Caruso - Giudice, Giacomo Colella - Cazzillo, Aldo Giuffré - Don Nicola, Massimo Giunto - Peppino, Leo Gullotta - Fortunato Assante, Marco Leonardi - Salvatore, Francesco Allocca, Pierpaolo Rossi - Fellusso, Graziella Polesinanti - Laura Cametta, Piero Pepe - Ing.Cernia, Nicola Di Pinto - Cotenella, Stefano De Sandro - Direttore, Gerardo Scala - Gerardo, Lina Polito - Sig.Ra Lanzetta, Claudia Muzii - Anita, Christian Capone - Beniamino

Soggetto: Elvio Porta, Nanni Loy

Sceneggiatura: Nanni Loy, Elvio Porta

Fotografia: Claudio Cirillo

Musiche: Claudio Mattone

Montaggio: Franco Fraticelli

Scenografia: Bruno Garofalo

Durata: 122

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: PANORAMICA A COLORI

Produzione: CLEMI CINEMATOGRAFICA, TITANUS PRODUZIONE

Distribuzione: TITANUS DISTRIBUZIONE - AZZURRA HOME VIDEO, CDI HOME VIDEO, CLEMI VIDEO

NOTE
PREMIO DAVID 1990 PER MIGLIORE MUSICISTA E MIGLIORE CANZONE ORIGINALE A CLAUDIO MATTONE
CRITICA
Qualche momento eccessivamente patetico e la presenza di alcuni elementi troppo veristici, vengono compensati dalla evidente sincerità del regista nel trattare il tema. (Segnalazioni Cinematografiche)
E' un tentativo di fondere cronaca e floklore, musica e violenza, tenerezza e indignazione: l'ennesimo ritratto di una megalopoli che, miracolosamente preservando linguaggio e cultura, degrada giorno per giorno sulla china di una criminalizzazione irreversibile (T.Kezich - Il filmnovanta).