I GIORNI DELL'IRA

ITALIA 1967
A Clifton, nell'Arizona, il giovane Scott, il netturbino del paese, è da tempo in attesa di un'occasione che gli consenta di abbandonare il suo umile lavoro e dimostrare ai concittadini il suo reale valore. L'occasione gli si presenta il giorno in cui giunge a Clifton uno straniero di nome Talby, che accetta di prendere il giovane con sé per insegnargli a diventare un bravo pistolero. In breve Scott diviene più bravo del suo maestro nel maneggiare la pistola e Talby non si fa scrupolo di inserire il ragazzo in una banda della quale egli è capo. Tuttavia quando lo sceriffo Murph, legato a Scott da profonda amicizia, viene brutalmente ucciso da Talby, il giovane non esita a schierarsi dalla parte della legge, sgominando l'intera banda.
SCHEDA FILM

Regia: Tonino Valerii

Attori: Christian Consoli, Eleonora Morana, Franco Balducci, Anna Orso - Ellie, Lukas Amman - Giudice Cutchel, Ennio Balbo - Turner Il Banchiere, Andrea Bosic - Abel Murray, Giorgio Gargiullo, Karl-Otto Alberty - Sam Corbett, Christa Linder - Gwen, Figlia Del Giudice, Giorgio Disegni, Walter Rilla - Murphallan, Lee Van Cleef - Frank Talby, Yvonne Sanson - Viviene Skill, La Maitresse, Virginio Gazzolo - Proprietario Negozio Armi, José Calvo - Bill, Il Cieco, Giuliano Gemma - Scott "Mary", Benito Stefanelli - White

Soggetto: Ernesto Gastaldi, Renzo Genta, Tonino Valerii

Sceneggiatura: Tonino Valerii, Ernesto Gastaldi, Renzo Genta

Fotografia: Enzo Serafin

Musiche: Riz Ortolani

Montaggio: Franco Fraticelli

Scenografia: Piero Filippone

Altri titoli:

ON M'APPELE SALIGO

DEATH RIDES ON TUESDAY

LE DERNIER JOUR DE LA COLERE

Durata: 111

Colore: C

Genere: WESTERN

Specifiche tecniche: TECHNISCOPE TECHNICOLOR

Tratto da: ROMANZO "DER TOD RITT DIEMSTAGS" DI RON BARKER

Produzione: ENRICO CHROSCISCKI E ALFONSO SANSONE PER LA SANCRO SIAP (ROMA), CORONA FILM, K. G., DIVINA FILM (MONACO)

Distribuzione: CIDIF - DOMOVIDEO

CRITICA
"Il regista (...) vede nel film il conflitto tra due diverse concezioni della vita, l'una fondata sulla sopraffazione e l'altra sulla ricerca del giusto e dell'onesto. Sono dichiarazioni che rimangono circoscritte al terreno scivoloso delle buone intenzioni (...). Ma oltre la stessa vicenda ciò che prevale nella pellicola è il meccanismo delle sparatorie e delle scazzottature. Alla fine il protagonista ha un bel gettar via la colt.... chi gli può credere?". (Orio Caldiron, "Cinema Sud", 44, 1968).