COME INGUAIAMMO L'ESERCITO

ITALIA 1965
Nick Moroni, un giovane cantante richiamato alle armi, saputo che la moglie dalla quale vive separato è sul punto di partire per l'America portando con sé il figlioletto nato dalla loro unione, rapisce il bambino e lo conduce con sé in caserma, incaricando il soldato Piscitello di tenerlo ben nascosto. Il terribile sergente Camilloni, scoperto il bambino, viene indotto a credere, per uno strano equivoco, che glielo abbia lasciato una donna con la quale in passato ha avuto una relazione e, convinto di essere il padre della creatura, prega a sua volta Piscitello di tener nascosto agli occhi di tutti il frutto della sua colpa. Piscitello approfitta naturalmente della situazione per ricattare il sergente, pretendendo agevolazioni a non finire e sottoponendolo a vessazioni di ogni sorta. Alla fine, scopertosi clamorosamente l'inganno di Piscitello, proprio mentre sono in atto le grandi manovre, il sergente Camilloni si lancia con la rivoltella in pugno all'inseguimento del briccone deciso a vendicarsi ma, colpito casualmente da una bomba, finirà piuttosto malconcio all'ospedale.
SCHEDA FILM

Regia: Lucio Fulci

Attori: Franco Franchi - Franco Piscitello, Ciccio Ingrassia - Il Sergente Camilloni, Remo Germani - Nick Moroni, Alicia Brandet - Catherine, Gina Rovere - Mariuccia, Umberto D'Orsi - Amleto, Lino Banfi - Un Caporale, Luigi Pavese - Generale Mackee, Moira Orfei - Taide, Francesco Sormano - Il Colonnello, Consalvo Dell'Arti - L'Intervistatore, Nino Terzo, Edy Nogara, Alvaro Alvisi

Soggetto: Adolfo Brescia, Franco D'Este

Sceneggiatura: Roberto Gianviti, Amedeo Sollazzo

Fotografia: Angelo Lotti

Musiche: Ezio Leoni

Montaggio: Ornella Micheli

Scenografia: Mario Giorsi

Costumi: Mario Giorsi

Durata: 89

Colore: B/N

Genere: COMICO COMMEDIA

Specifiche tecniche: PANORAMICA

Produzione: FIVE FILM, FONO (ROMA)

Distribuzione: EURO INTERNATIONAL FILM

CRITICA
"Ogni tanto Franchi e Ingrassia fanno centro, ovvero riescono a divertire anche coloro, e non sono pochi, che giudicano troppo greve il loro umorismo e stucchevole le loro gags (...)". (Anonimo, "Il Resto del Carlino", 11.6.1966)