UNA GUIDA PER L'UOMO SPOSATO

A GUIDE FOR THE MARRIED MAN

USA 1967
Paul è un uomo di mezza età, sposato da molto tempo con sua moglie Ruth e, benché sia ancora innamorato di lei, si fa convincere dal suo amico Edward, a tentare l'ebrezza dell'adulterio. Seguendo i consigli del suo amico, parecchio esperto nell'argomento, Paul si inventa acciacchi e malori dovuti all'età che rendano necessarie, e non sospette, numerose visite al bagno turco o alla sauna svedese. Per evitare poi che Ruth si accorga dell'eventuale tradimento per via del profumo lasciato da altre donne la convince ad acquistare per lui un potente immunizzatore. Quando - fatti tutti i preparativi - Paul sta per passare all'azione con una vicina di casa, Edward lo blocca e lo convince che l'amante ideale non deve essere mai in ogni caso né sposata, né nubile. La donna giusta è quella divorziata, per cui fa al caso suo una nuova conoscenza, Jocelyn Montgomery. Ma Paul, troppo pauroso e innamorato di Ruth, non riuscirà a tradirla.
SCHEDA FILM

Regia: Gene Kelly

Attori: Walter Matthau - Paul Manning, Inger Stevens - Ruth Manning, Sue Ane Langdon - Irma Johnson, Jackie Russell - Miss Harris, Robert Morse - Edward L. 'Ed' Stander, Claire Kelly - Harriet Stander, Majel Barrett - Signora Fred V., Marian Mason - Signora Rance G., Elaine Devry - Jocelyn Montgomery, Michael Romanoff - Romanoff, Pat Becker - Invitato Al Party, Linda Harrison - Miss Stardust

Soggetto: Frank Tarloff

Sceneggiatura: Frank Tarloff

Fotografia: Joe MacDonald

Musiche: John Williams

Montaggio: Dorothy Spencer

Scenografia: William Glasgow, Jack Martin Smith

Effetti: Art Cruickshank, L.B. Abbott, Emil Kosa Jr.

Durata: 90

Colore: C

Genere: COMICO COMMEDIA

Specifiche tecniche: PANAVISION, DELUXE

Tratto da: ROMANZO OMONIMO DI FRANK TARLOFF

Produzione: FRANK MAC CARTHY PER 20TH CENTURY FOX

Distribuzione: DEAR FOX

NOTE
- REVISIONE MINISTERO OTTOBRE 1999.
CRITICA
"Il film, ricordando il noto "Sogni proibiti", segue una trama poco consistente che gli permette di introdurre continuamente inserti assai simili a vignette o raccontini "boccacceschi". Nonostante il tono di balletto in alcuni momenti e la fastosità hollywoodiana delle scenografie, il lavoro perde spesso di ritmo facendo ricorso a soluzioni tecniche di maniera e alla facile esposizione dialogata, risultando nel complesso inferiore alle vistose intenzioni." (Segnalazioni cinematografiche, vol. 62, 1967)