Amori miei

ITALIA 1978
Annalisa (Anna per lui) ama intensamente il marito Marco, giornalista, che troppo preso dal lavoro per poterla ricambiare, la invita ad amarlo ... al cinquanta per cento. Anna lo prende in parola e, detto fatto, sposa anche un altro uomo, il professore di psicologia Antonio, per il quale è Lisa. Inventatasi un lavoro a Milano, che la costringe ad assentarsi da Roma tre giorni la settimana, Annalisa riesce a dividersi felicemente tra i suoi due mariti. Un giorno, però, scopre di essere incinta. Chi sarà mai il padre? Poiché la prova medica cui ha convinto i suoi uomini a sottoporsi, non scioglie i suoi dubbi, Annalisa fa in modo che Marco e Antonio possano incontrarsi e conoscersi: ella spera che essi diventino amici e, chissà, finiscano per accettare l'insolito ménage à trois. Amici i due uomini lo diventano: a tal punto da spartirsi la stessa sgualdrinella. Annalisa, però, scopre i loro adulteri, per cui li pianta entrambi. La sgualdrinella e la natura che rende Annalisa madre di due gemelli, faranno sì che, alla fine, tutto si accomodi secondo il primitivo desiderio della donna.
SCHEDA FILM

Regia: Steno

Attori: Monica Vitti - Anna Lisa Bianchi, Enrico Maria Salerno - Antonio Bianchi, Edwige Fenech - Deborah, Johnny Dorelli - Marco Rossi

Soggetto: Jaja Fiastri

Sceneggiatura: Jaja Fiastri

Fotografia: Franco Di Giacomo

Musiche: Armando Trovajoli

Montaggio: Raimondo Crociani

Scenografia: Giantito Burchiellaro

Costumi: Nicoletta Ercole

Durata: 100

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: VISTAVISION - COLORE

Tratto da: testo teatrale di Jaja Fiastri

Produzione: VIDES

Distribuzione: CINERIZ - RICORDI VIDEO, RCS FILMS&TV

NOTE
- DAVID DI DONATELLO 1979 PER MIGLIORE ATTRICE A MONICA VITTI.
CRITICA
Una commedia degli equivoci diretta e in terpretata da specialisti. Ma il gusto "retro" è tale da non potersi più neanche definire "gusto". E' soltanto archeologia. (Francesco Mininni, Magazine italiano tv).
Trascrizione dell'omonima commedia di Fiastri il film trae dal classico tema del "triangolo", qui riproposto con una significativa variante, motivo per una satira del maschilismo non nuova nella sostanza ma indubbiamente efficace nella forma. (Segnalazione cinematografiche)