Il peccato degli anni verdi

ITALIA 1960
Elena, uscita di collegio per le vacanze, viene invitata da una sua amica a trascorrere un periodo di villeggiatura al mare. Qui, conosce un giovane industriale, Paolo Donati, il quale approfitta della sua inesperienza per sedurla. Elena, per vendicarsi di essere stata abbandonata, gli chiede un assegno a titolo di risarcimento. Questo suo gesto, suscita le ire dei genitori e il disprezzo dell'industriale. In realtà la ragazza aveva agito solo per impulso. L'intervento della madre convince il giovane a dichiararsi pronto a riparare al male commesso ma questa volta a rifiutare è Elena perchè vuole che Paolo maturi meglio la sua decisione.
SCHEDA FILM

Regia: Leopoldo Trieste

Attori: Marie Versini - Elena Giordani, Maurice Ronet - Paolo Donati, Alida Valli - Madre di Elena, Corrado Pani - Augusto D'Aquino, Ann Smyrner - Martina, l'olandese, Grazia Maria Spina - Giulia Giordani, Sergio Fantoni - Marito di Giulia, Evi Maltagliati - Madre di Paolo, Otello Toso - Bruno Giordani, Rosy Martin - Diana D'Aquino, Ernes Zacconi - Madre Superiora, Raffaella Carrà - Amica di Diana, Venceslao Dobrzensky - Un giovane invitato, Cesarina Colombo, Lia Lena, Mario Danieli, Nando Angelini

Soggetto: Leopoldo Trieste

Sceneggiatura: Leopoldo Trieste

Fotografia: Armando Nannuzzi, Marcello Gatti - operatore

Musiche: Gino Negri

Scenografia: Piero Filippone

Altri titoli:

L'assegno

Durata: 85

Colore: B/N

Genere: ROMANTICO

Produzione: FERDINANDO ANSELMETTI PER NORD INDUSTRIAL FILM (BIELLA)

Distribuzione: GLOBE INTERNATIONAL FILM

NOTE
- PRESENTATO AL XIII FESTIVAL DI LOCARNO (1960) COL TITOLO "L'ASSEGNO".

- REVISIONE MINISTERO MARZO 1996
CRITICA
"Dove il terreno si è fatto improvvisamente instabile è stato con "Il peccato degli anni verdi" [...] (che) rifiuta un autore e non si mostra molto più scaltrito neppure sul piano di una generica pulizia strutturale. Volendo calcare la mano e dare completamente sfogo alla delusione, un richiamo alla tecnica dei telefoni bianchi sarebbe qui estremamente facile. Manca anche, purtroppo, il buon dialoghista Trieste [...]". (T. Ranieri, "Bianco e Nero", 7, luglio 1960).