"Era già pronto il contratto, dovevamo solo firmarlo. Pochi giorni dopo accadde la tragedia e la morte di Pasolini impedì lo sviluppo di quel progetto. Non aver girato quel film insieme è il più grande rammarico della mia vita". Così Paul Vecchiali racconta del film mancato ma immaginato quaranta anni fa, nel 1975, insieme a Pier Paolo Pasolini. Il regista corso, classe 1930, è intervenuto in un incontro a lui dedicato nell'ambito della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, dove è stato presentato il suo film Nuits blanches sur la jetée (White Nights on the Pier) (2014), ispirato al capolavoro Le notti bianche di Dostoevskij.

Paul Vecchiali

"Pasolini - spiega Vecchiali - era rimasto folgorato nel 1974 dal mio film Femmes, femmes, tanto da trarne ispirazione per la sua ultima opera Salò o le 120 giornate di Sodoma". In effetti Pasolini parlò di Femmes, femmes come di uno dei "film più belli e commoventi degli ultimi anni", e per Salò scelse le due attrici protagoniste della pellicola di Vecchiali, Hélène Surgère e Sonia Saviange. In una delle scene del film citò anche un dialogo di Femmes, femmes. "A essere onesti - continua Vecchiali - devo ammettere che non ho mai amato il cinema di Pasolini, a parte Uccellacci uccellini. A mio giudizio Pasolini era un grandissimo poeta e un importante intellettuale, ma aveva paura del cinema. Ed è strano quando un artista teme lo strumento con cui esprimere la propria creatività. Ad ogni modo sarebbe stato meraviglioso girare un film con lui".