“Questa iniziativa ha voluto cancellare l’idea che, in oratorio, le cose si fanno con sufficienza, senza professionalità. Non è vero. Molti di noi sono cresciuti all’ombra di un campanile. Bisognava ridare credibilità all’ambiente. Gli oratori svolgono un ruolo centrale nella società per l’educazione dei ragazzi, nel corpo e nello spirito, sono palestre di vita”. Così Massimo Bernardini, autore e conduttore di RaiTre, presenta il progetto Cresciuto in oratorio, promosso da Odielle (Oratori diocesi lombarde) con il sostegno della Regione Lombardia e la collaborazione della Fondazione Ente dello Spettacolo. L’incontro si è svolto nella Sala Tropicana 1 dell’Hotel Excelsior, al Lido di Venezia.

Cresciuto in Oratorio è un cortometraggio corale, che in dodici minuti racconta la bellezza di questo ambiente. E’ il risultato della selezione di settantadue filmati inviati dai giovani degli oratori lombardi, che Giacomo Poretti, nel ruolo di regista, ha composto in un film collettivo, raccontando anche se stesso. Il risultato è un mosaico di volti e di storie che danno valore alle esperienze personali, rispondendo alla domanda: “Chi ho imparato a essere qui?”. L’opera è arricchita da testimonianze di personaggi famosi del mondo dello sport e dello spettacolo.

“Dopo che è partita questa campagna ci sono arrivati moltissimi filmati. I ragazzi non hanno grandi mezzi tecnici, non dispongono dell’attrezzatura per fare cinema. Molti di loro hanno usato il telefonino. Ho messo insieme le cose migliori. Traspare una certa ingenuità, ma è anche l’aspetto più bello dell’oratorio”, spiega Giacomo Poretti, in arte “Giacomo”. E aggiunge: “Una volta, era l’unico luogo in cui i giovani si potevano sfogare. Oggi i ragazzi sono sempre connessi e non hanno più tempo: la loro agenda è terrificante!”.

Oltre alla componente video, il progetto Cresciuto in Oratorio presenta anche una sezione musicale. Il cantautore Davide Van De Sfroos ha invitato le band degli oratori a inviare una demo musicale. Hanno aderito settanta gruppi, tra i quali Van De Sfroos ha selezionato i tre che hanno aperto il suo concerto allo stadio Meazza di San Siro.

“Ho scelto queste band per una sorta di malcelato egoismo. Spesso mi manca il sorriso, e mi contestano perché sono un’artista ombroso. Loro mi hanno regalato il sorriso che mi manca, con l’entusiasmo e l’emozione. Non gli ho promesso un disco o un futuro, ho alimentato la loro passione per la musica”, racconta Van De Sfroos.

Infine interviene don Samuele Marelli, coordinatore di Odielle: “Oggi si mette in discussione la stessa possibilità di educare. L’oratorio vuole dare un contributo originale, perché è un sistema aperto dove coesistono divertimento e serietà. È una delle istituzioni più antiche, e dobbiamo difenderla”.