Tra (falsi) allarmi bomba (evacuata la Sala Grande del Palazzo del Cinema per uno zainetto "sospetto") e cielo plumbeo, anche l'edizione 71 della Mostra di Venezia sta per volgere al termine. Che Mostra sarebbe senza il TotoLeone? Anche quest'anno, nell'incertezza più totale, proviamo a indovinare il palmares del Festival, quando all'appello mancano solamente due film del Concorso, The Postman's White Nights di Andrej Končalovskij e Good Kill di Andrew Niccol. Non avendoli ancora visti, attendiamo a tirarli in ballo. E proviamo a ragionare sui restanti 16 film. L'Italia vincerà qualcosa? Chissà, resta il fatto che Il giovane favoloso di Martone, Anime nere di Munzi e Hungry Hearts di Costanzo hanno già superato il banco di prova forse più difficile, ovvero far riconoscere a tutti (o quasi) che da molto tempo a questa parte la Mostra non ospitava, in Concorso, tutti film italiani di alto livello.

Ma convinceranno in maniera così netta anche la Giuria presieduta da Alexandre Desplat? Non sarà semplice, visto l'elevato numero di opere che potrebbero ambire al Leone d'Oro: da The Look of Silence di Joshua Oppenheimer al cinese Red Amnesia di Wang Xiao-shuai (con l'attrice protagonista, Lü Zhong, seria candidata alla Coppa Volpi femminile) senza dimenticare A Pigeon Sat on a Branch Reflecting on Existence di Roy Andersson.

La Francia resterà a guardare? Presente in gara con quattro film, potrebbe dire la sua con il delicato Le dernier coup de marteau di Alix Delaporte: qualità del film a parte, nazionalità a parte (la stessa del Presidente di Giuria), dalla sua ha un elemento a favore di non poco conto, l'utilizzo della musica (nello specifico, la "Sesta" sinfonia di Mahler) che diventa vera e propria coprotagonista del film. Sarà questo il jolly con cui sedurre il compositore Desplat? Chi lo può dire. Quel che è certo è che nel gioco degli incastri potrebbero dire la loro anche Birdman di Inarritu e il turco Sivas. L'appuntamento è sabato 6 settembre, a partire dalle ore 19.00, quando avrà il via la cerimonia di premiazione. Pronti, come al solito, ad essere smentiti.