“A differenza di altre saghe con lo stesso personaggio impegnato in avventure diverse, qui siamo dalle parti di un Boyhood con i superpoteri o, se vogliamo, in un contesto simile a quello di Harry Potter, con il protagonista che cresce di episodio in episodio: un romanzo di formazione in chiave fantasy”.

Gabriele Salvatores presenta Il ragazzo invisibile – Seconda generazione, che 01 distribution porterà nelle sale in 400 copie a partire dal 4 gennaio 2018 (in contemporanea con l’uscita della nuova graphic novel): “A 16-17 anni si scopre il lato oscuro delle cose, quello melanconico e anche poetico forse. In termini narrativi qui c’è meno linearità rispetto al precedente, è più complesso l’impianto stavolta”, dice ancora il regista, che ancora una volta porta sullo schermo una sceneggiatura firmata da Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo: dopo aver scoperto di essere “speciale”, Michele Silenzi (Ludovico Girardello) vive un’adolescenza tutt’altro che serena che lo porta ad essere sempre più isolato. Ma la sua esistenza viene stravolta dall’arrivo della giovane Natasha (Galatea Bellugi) e della sua mamma naturale Yelena (Ksenya Rappoport), che lo coinvolgeranno in un’avventura dalla quale non potrà sottrarsi.

[video width="640" height="360" mp4="http://www.cinematografo.it/wp-content/uploads/2017/12/IL-RAGAZZO-INVISIBILE-Seconda-Generazione-2018-_-Trailer-ufficiale-HD.mp4"][/video]

 

“Fare un sequel è davvero difficile. La domanda del primo capitolo era ‘chi sono?’, stavolta invece è diventata ‘che cosa faccio di quello che sono?’”, dice la sceneggiatrice Ludovica Rampoldi, sintetizzando in questo modo la natura più complessa dell’intera operazione che, ancora una volta, non ha potuto prescindere da un lavoro molto accurato sugli effetti speciali.

“Con i visual effect vale sempre la stessa storia, il budget è sempre meno del necessario, ma è un problema che allo stesso tempo ti costringe a dare il meglio di te. Questo film dimostra che anche in Italia si possono fare lavori di questo tipo: il computer da solo non fa nulla, il computer è solamente un pennello”, dice il visual effect supervisor Victor Perez (nel suo curriculum anche enormi produzioni quali Harry Potter e The Dark Knigth Rises), che aggiunge: “Nel film c’è un’inquadratura in cui si ricostruiscono interamente dei luoghi, delle cose e degli attori. Ricreare qualcosa che non esiste è più facile, mentre riuscire a fare un’inquadratura con effetti speciali che al tempo stesso riesca a trasferire emozioni è più difficile”.

Tornando invece all’aspetto più narrativo del film, in questo secondo capitolo si amplifica la questione relativa alla doppia figura materna del protagonista, quella adottiva (Valeria Golino) e quella naturale (Rappoport): “La madre vera è quella che un figlio lo cresce, non quella che lo mette al mondo. È un aspetto a cui tengo particolarmente, perché sono convinto che i figli siano di chi li cresce. A farli si fa in fretta e spesso è anche piacevole, ma la vera difficoltà è crescerli”, dice Salvatores, che si sofferma anche sulle possibilità “negative” che potrebbero generare i superpoteri: “Mi vengono in mente molto facilmente due personaggi, uno nordcoreano e uno americano (il riferimento, ovvio, è a Kim Jong-un e a Donald Trump, ndr), che pur avendo dei superpoteri li usano in maniera sbagliata…”.

Gabriele Salvatores con Ksenya Rappoport e Galatea Bellugi

Prodotto nuovamente dalla Indigo Film, insieme a Rai Cinema, Il ragazzo invisibile – Seconda Generazione “è costato all’incirca come il primo capitolo, intorno agli 8 milioni di euro. La sfida era quella di immaginare se la nostra cinematografia poteva competere con film di questo tipo, a livello di immaginario. Provare a fare qualcosa che fosse fondativo per l’immaginario dei ragazzini italiani. E già con il primo capitolo possiamo dire che la sfida è stata vinta, visto che Il ragazzo invisibile si è aggiudicato l’EFA Young Award, l’Oscar europeo come miglior film per ragazzi, assegnato dalle giurie di 25 paesi europei formate da ragazzi”, spiega Nicola Giuliano di Indigo.