56 milioni di dollari nel weekend d’esordio americano per Tom Cruise. Mission: Impossible – Rogue Nation ha conquistato subito la vetta del box office statunitense con un ottimo incasso: costato 150 milioni di dollari, il quinto capitolo della saga M:I nel primo fine settimana ne ha già messi in cascina 121, rastrellandone ben 65 Oltreoceano.

Da noi arriva il 19 agosto, per intanto Rogue Nation conferma che la stella di Tom Cruise – 53 anni e non sentirli – non accenna a spegnersi. Diretto da Christopher McQuarrie, che aveva già lavorato con Cruise in Jack Reacher, Mission: Impossible – Rogue Nation vede Ethan Hunt e il suo team, l’IMF (Impossible Missions Force) capitanato da William Brandt (Jeremy Renner), impegnati nella missione più impossibile di sempre: sradicare il Sindacato, una organizzazione criminale internazionale che vuole distruggere l’IMF e creare un nuovo ordine mondiale, attraverso una serie crescente di attacchi terroristici. Nel combattere quella che sembra la Spectre di James Bond (il 24° film di 007, intitolato appunto Spectre, arriverà al cinema il 5 novembre), Ethan potrà contare sull’ex agente dell’MI6 Ilsa Faust (Rebecca Ferguson, una bellissima scoperta per il grande pubblico), nonché su William, Luther (Ving Rhames) e, soprattutto, Benji (Simon Pegg): nelle rete finiranno pure il direttore della CIA Alan Hunley (Alec Baldwin), il suo omologo britannico e la nemesi Solomon Lane (Sean Harris).

Action a tutto campo, intrighi internazionali, cameratismo e adrenalina: Rogue Nation riesce a non fiaccare una saga di enorme successo nel mondo e, complice il vispo Tom Cruise, a non deragliare sotto l’aspetto puramente fisico, con stunt pazzeschi – dall’aereo alla moto – eseguiti dallo stesso attore e produttore. Al contrario, la sua tenuta fisica e l’avvicinamento di questa quinta Mission: Impossible al canovaccio di James Bond fa sorgere la domanda: e se dopo Daniel Craig a vestire lo smoking di 007 fosse proprio Tom Cruise?