(Cinematografo.it/Adnkronos) - "Una rassegna inedita per eccellenza: nessuno aveva mai avuto la possibilità di ammirare il patrimonio privato di Alberto Sordi, fatto di appunti personali, scritti autografi e copioni dei suoi film, ricchi di annotazioni a margine. Grazie a questi documenti scopriamo la pignoleria professionale dell'attore, che preparava qualsiasi esibizione con un grande lavoro di studio e di scrittura". Con queste parole il sindaco di Roma Walter Veltroni ha presentato oggi la mostra che la Capitale dedica all'attore scomparso il 25 febbraio del 2003 e allestita al Complesso del Vittoriano fino al prossimo 18 settembre. "Sordi - ha continuato Veltroni - ha avuto due meriti: quello di aver mostrato al mondo come Roma non sia solo una città, ma uno stato d'animo, e quello di aver inventato una nuova lingua, fatta di pause, suoni, domande ed esitazioni, che oggi è il simbolo della comicità universale". Promossa dal Comune di Roma e dalla Fondazione Silvano Toti, con la partecipazione dell'Istituto Luce, Gioco Lotto, Ericsson, Radio Rai, Medusa Film, l'esposizione intende dare (gratuitamente) a tutti i visitatori la possibilità di conoscere un Sordi diverso da quello apparso al cinema, sui giornali o in televisione. "Il 90% del materiale presentato in questa mostra viene direttamente da casa Sordi, dal tesoro personale di Alberto - ha spiegato Vincenzo Mollica, curatore dell'esposizione - che aveva conservato tutte le sue foto, i ritagli di giornale, le copertine dei giornali che lo hanno ritratto. Insomma, Alberto ha archiviato tutta la sua vita. Compresi i grandi manifesti e le brochure di film, conservati talmente bene che sembrano usciti ora dal magazzino. Altro filo conduttore della mostra è la scrittura di Sordi: abbiamo cercato di utilizzare il più possibile le sue frasi e i suoi aforismi per caratterizzare i vari ambienti dell'allestimento". In mostra, dunque, album di famiglia, oggetti di scena che Sordi recuperava dalla sua vita personale o che custodiva dopo averli usati sul set, cimeli, fotografie, scritti dei quali non si era mai venuti a conoscenza: l'Harley Davidson di Un americano a Roma, il casco e gli stivaloni del vigile Nando Moriconi, il frack di Gastone. A permettere il ritrovamento di questo tesoro e il suo utilizzo è stata la sorella dell'attore, Aurelia, che voleva che questa mostra ritraesse il fratello nella maniera più vera, mentre Annunziata Sgreccia, per oltre 50 anni sua fedele segretaria e custode del suo patrimonio, ha collaborato alla scelta dei materiali. Grazie ai contributi audio e video, provenienti dagli archivi della Rai e dell'Istituto Luce, verranno proiettati filmati d'interviste sul set e di riprese nei backstage: altro materiale inedito che completa questo ritratto segreto dell'attore. La mostra chiuderà in contemporanea con la famosa notte bianca: per l'occasione la rassegna resterà aperta tutta la notte e verrà proiettato in esterno, in versione integrale, il film documentario Ciao Alberto di Antonello Sarno.