Boicottaggio web contro Michael Moore. L'organizzazione Usa Move America Forward, che sostiene la lotta al terrorismo negli Stati Uniti, ha lanciato una campagna via e-mail e Internet per spingere gli esercenti americani a non programmare nei loro cinema il documentario anti-Bush vincitore della Palma d'Oro, Fahrenheit 9/11, la cui uscita è fissata per il 25 giugno in 1000 copie. Sul proprio sito, la Move America Forward invita il pubblico stesso a scrivere ai responsabili di 23, tra grosse e piccole, catene cinematografiche per esprimere il proprio disappunto sulla proiezione del documentario. A commentare l'iniziativa è stato Tom Ortenberg, presidente della Lions Gate, che distribuisce con la IFC, Fahrenheit 9/11: "L'unico messaggio che si dovrebbe recepire dalla visione del documentario, che si sia a favore della guerra in Iraq, che la si opponga o che si sia indecisi, è che in questo Paese non c'è bisogno di ulteriore censura". Prosegue nel frattempo la "battaglia" di Moore contro la decisione di vietare il film ai minori di 17 anni non accompagnati. I distributori hanno chiesto all'MPAA di abbassare il divieto ai 13 anni, ma la commissione d'appello si riunirà soltanto il 22 giugno, tre giorni prima dell'arrivo in sala di Fahrenheit 9/11.