Rolando Ravello esordisce sul grande schermo nel 1995 come protagonista del Romanzo di un giovane povero di Ettore Scola accanto ad Alberto Sordi, in concorso al Festival di Venezia. Lavora molto negli anni successivi (anche a teatro) e nel 2012 esordisce nella regia con Tutti contro tutti. Il suo secondo film dietro la mdp è di imminente uscita: Ti ricordi di me? è il titolo, sarà in sala il 3 aprile con 300 copie per 01 Distribution. Il film racconta il rocambolesco incontro tra Beatrice, maestra elementare affetta da narcolessia e che in seguito a grandi shock emotivi può perdere completamente la memoria, e il cleptomane Roberto, aspirante scrittore di improbabili favole. Ognuno ha delle prospettive diverse per il futuro: Beatrice sta per sposarsi col suo fidanzato storico e sogna di mettere su famiglia, mentre la carriera di Roberto è ancora in alto mare a causa dell'assurdità delle sue strane fiabe. Tra colpi di sonno e furti, però, nascerà una storia d'amore fatta di scontri, malintesi, amnesie e coraggio che porterà entrambi a completarsi e a guarirsi...
Rolando Ravello ha ricordato che il punto di partenza del film è lo spettacolo teatrale scritto da Massimiliano Bruno e portato in tournée per due anni diretto da Sergio Zecca (sullo schermo è l'uomo che al commissariato chiede un passaporto per Cuba) con molti elogi critici. “Eravamo consapevoli del fatto che quella esperienza poteva in qualche modo condizionare la versione filmica. Abbiamo lavorato molto sulla sceneggiatura, cercando di far emergere una precisa emotività dei personaggi. Ho scelto fin dall'inizio una regia tutta di pancia. Mi sono accorto i n questa seconda esperienza, di non essere un regista che predilige la tecnica. Ho voglia di lasciar andare le emozioni”. Edoardo Leo (è Roberto) chiarisce che, dopo i due anni nei teatri, “si è pensato di portare il testo a Mauro Berardi, produttore. La sensazione era che fosse necessario, a livello di regia, una visione ‘terza', nuova rispetto al copione del palcoscenico. Rolando ha uno sguardo sentimentale in linea con le sfumature richieste. La storia poi ci sembrava così anomala da farci pensare che non sarebbe stata accettata”.
Ambra Angiolini (è Bea) sottolinea di aver trovato differenze notevoli tra il suo ruolo a teatro e questo nella versione filmica: “Le certezze ch avevo sul palco sono sparite e ho dovuto rimettermi a disposizione del personaggio”.
Ravello ci tiene a dire che il filtro del racconto è la favola, dove nasce quel sottile confine tra fiaba e realismo. Paolo Genovese, tra i cosceneggiatori, aggiunge che il confronto tra favola e realismo accompagna tutto il copione e offre forti segnali di emozionalità di fronte ai quali lo spettatore è conquistato subito dai personaggi e non li molla fino alla fine. A proposito del quale, Ravello rivela che ne erano stati pensati diversi. Il suo, che voleva in scena anche Ruben, il figlio piccolo di Roberto e Bea, quello di Genovese che era del parere di escluderlo. La soluzione arriverà in sala il 3 aprile.