“Oggi le eroine non hanno più bisogno dei maschi. Sono entrate nel cinema dalla porta principale, hanno rubato la scena a colleghi più blasonati, trasformandosi in wonder women inarrestabili, dentro e fuori il grande schermo. Non solo dive, femmes fatale o fiamme del peccato, ma voci da cui non si può prescindere”, scrive Gian Luca Pisacane nell’articolo Rosa criminale.

George Clooney e Brad Pitt lasciano il posto a Sandra Bullock e a Cate Blanchett, mentre il regista Steven Soderbergh, che ha diretto la precedente trilogia, passa il testimone a Gary Ross, reduce dalle fatiche di Free State of Jones, con Matthew McConaughey. Le storie che nei decenni passati appartenevano agli "eroi" maschili, trovano ora una nuova vita nei remake al femminile.

 

“Forse l’antesignano di Ocean’s 8 potrebbe essere addirittura Donne di George Cukor che, nel lontanissimo 1939, girò un film tutto in rosa, dove l’uomo compare solo in fotografia”. In 8 donne e un mistero, il regista Francois Ozon “rinchiudeva il suo cast d’eccezione in una villa francese per una storia in stile Agatha Christie. L’unico uomo di casa si svegliava una mattina con un coltello nella schiena e Danielle Darrieux, Catherine Deneuve, Isabelle Huppert, Emmanuelle Bèart, Fanny Ardant, Virginie Ledoyen, Ludivine Sagnier e Firmine Richard dovevano scoprire il colpevole, in un mix di femminismo e misoginia”, ricorda ancora Pisacane.

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