“Uh, che sfida!”. Così Nicole Kidman presenta Grace di Monaco, film di apertura fuori concorso del 67esimo Festival di Cannes, da domani anche nelle nostre sale con Lucky Red. Diretto dal francese Olivier Dahan (La vie en rose), riporta sul grande schermo Grace Kelly, interpretata proprio dalla Kidman: dopo aver sposato il Principe Ranieri III (Tim Roth) nel 1956, diventando, appunto, Grace di Monaco, Alfred Hitchcock le offrì di tornare a Hollywood per recitare nel suo nuovo film, Marnie. Nel frattempo, la Francia di de Gaulle minacciava di annettere il Principato…
Nel cast anche Frank Langella, Parker Posey, Jeanne Balibar, Sir Derek Jacobi e Paz Vega nel ruolo di Maria Callas, Grace di Monaco non ha avuto il placet della famiglia Grimaldi, che viceversa l'ha ufficialmente sconfessato: “Come mi sento? Triste,  ovviamente, perché – dice la Kidman - credo che il film non si cattivo verso la famiglia, Grace o Ranieri. Non è un biopic, ma c'è l'essenza della verità con a volte delle licenze drammatiche, ma insieme capisco i Grimaldi perché vogliono proteggere la privacy della madre e del padre. Ma la mia, la nostra performance è fatta con amore, affetto per entrambi i genitori e la loro love story”. “Già nella mia mente – interviene il regista Dahan – non era un biopic: il film parla di cinema, parla di un'attrice, ho cercato di fare un film complesso e nello stesso tempo accessibile. Nicole è una grande attrice, potevo passare dalla faccia di Grace alla sua senza sentire nulla: non parlo di somiglianza fisica ma di emozione, spiritualità”. Ribadendo che del film, che uscirà anche in America, “esiste una sola versione, questa, ed eventuali cambiamenti li faremo insieme io e Harvey Weinstein”, Dahan evidenzia che “quasi tutto è vero nel film, ma volevamo il cuore della situazione e qualche volta abbiamo piegato la realtà: de Gaule non è mai stato al Ballo della Croce Rossa, Hitchcock non ha mai incontrato Grace a Monaco, ma li volevamo con lei nella stessa inquadratura”. “Sono personaggi storici, ho avuto – dice l'attrice australiana - molto footage disponibile da guardare, e dopo 5 mesi preparazione potevo sentire la voce di Grace: ho cercato di entrare nella sua pelle con gentilezza, lei era bellissima”. Tra il cinema e l'amore Grace scelse il secondo, la Kidman che farebbe? “Ha scelto l'amore, come fanno molti nella vita. Era una stella, aveva vinto un Oscar, ma voleva il matrimonio e la famiglia. Io non ho mai dovuto scegliere tra lavoro e amore, ma non avrei dubbi: l'amore è l'emozione, senza quello non esisterei. Ma gli alti e bassi dell'amore e del lavoro coincidono nella mia vita, e poi quando hai figli la tua vita cambia: hai paura di morire”. Che cosa sento di avere in comune Nicole con Grace? “Nella scena in cui recito il copione di Marnie l'ho sentita molto vicina, ma io non ho sposato un Principe, anzi, sì: un principe del country (Keith Urban, NdR)”. Viceversa, Tim Roth si dice “sorpreso, intrigato da quest'uomo, Ranieri, che non conoscevo e ho dovuto studiare. Ho avuto bisogno di un training, il materiale su di lui non era tantissimo come per Grace. Credo Ranieri l'amasse moltissimo”.  Se Paz Vega sottolinea come “interpretare Maria Callas capita solo una volta nella vita, ci sono saltata su!”, il direttore della fotografia Eric Gauthier indica in Caccia al ladro e M for Murder le ispirazioni hitchcockiane di Grace di Monaco: “Volevamo riprodurre l'estetica dell'epoca, far sentire che lei era un'attrice”. Conclude la Kidman: "Volete cinque motivi per vedere il film? La collana da 5 milioni di dollari che avevo al collo...".