Vedere un film dalla parte della fotografia è da spettatori non comuni. Eppure tante delle glorie di registi, in qualunque area cinematografica, non ci sarebbero senza quella simbiosi, sul set, col direttore della fotografia. La città di Teramo, in particolare l'Associazione "Teramo Nostra", da 10 anni, con il Premio Internazionale della Fotografia Cinematografica, promuove questo riconoscimento a quanti hanno illustrato la professione lasciando il loro segno in opere filmiche. Manifestazione intitolata a Gianni Di Venanzo, un talento straordinario purtroppo non più in vita, che di Teramo era originario. L' edizione 2005 del Premio si terrà nella città abruzzese fra il 24 e il 30 ottobre, esplicandosi in diversi omaggi che riguardano più epoche del cinema. Il più corposo è quello "alla carriera", che qui onora una personalità d'eccezione, Pierre Lhomme, legato fra l'altro al cinema di Bresson. E si rende onore con il Premio "alla memoria" a Claude Renoir, degno, nella fotografia, dei suoi insigni antenati passati dalla pittura al cinema d'autore. A Eric Gautier, distintosi in Clean di Assayas, andrà il Premio Fotografia Estera. E un "Esposimetro d'Oro" a Italo Petriccione per il cinema, a Gianni Mammolotti per la fiction e a Sebastiano Bontempi per la migliore fotografia di videoclip. Il ricordo dei recenti lutti che hanno colpito la settima arte, è il senso conferito dagli organizzatori teramani all'omaggio particolare per Tonino Delli Colli, scomparso l'estate scorsa, che affiancò registi sommi come Malle, Leone, Fellini. Fu lui a preparare la generazione dei Di Venanzo, e sulla sua figura Giorgio Treves ha realizzato un documentario che sarà proiettato nell'occasione del Premio, il 29 ottobre. L'altro omaggio in memoria è per Alberto Lattuada, autore sensibile ai valori fotografici, del quale a Teramo si rivedrà Il cappotto, associandolo al ricordo del protagonista, Renato Rascel. Il lungo ciclo delle proiezioni riempie ogni giorno della manifestazione in sedi diverse, con pellicole tutte segnalatesi per i valori cromatici. Che riportano proprio all'eccellenza di Gianni Di Venanzo, qualificato nel titolo del Premio "maestro del colore maestro della luce". Di lui, a Teramo, traccerà un ricordo il regista Citto Maselli che l'ebbe direttore della fotografia in diversi film e ne ricorda sempre la capacità unica di intuizione artistica.