"Speriamo di essere presenti a Cannes con la coproduzione italo-cinese Giardino d'infanzia, titolo provvisorio del film diretto da Zhang Yuan, regista che con 17 anni vinse il premio speciale per la regia a Venezia '99". A parlare è Luciano Sovena, amministratore delegato dell'Istituto Luce, che in un'intervista a Cinecittà News parla dei prossimi progetti della società e della politica attuata in campo produttivo e distributivo. Giardino d'infanzia è "un'opera molto semplice e naif" e ha come protagonisti il piccolo Qiang, i bambini e le insegnanti di un asilo ai tempi della rivoluzione culturale cinese. "Non credo che sulla Croisette ci sarà l'ultimo film di Amos Gitai, Zona franca, di cui abbiamo acquisito i diritti, interpretato da Natalie Portman e Carmen Maura. Il regista sta ancora girando". Al momento il più grande sforzo produttivo è Le memorie di Adriano di John Boorman, una coproduzione che coinvolge anche Russia, Ungheria, Spagna, Francia che prenderà il via a giugno. Per il ruolo del protagonista si pensa ad Antonio Banderas e Javier Bardem. In lavorazione anche Persona non grata di Krzysztof Zanussi, sulla delusione della generazione di Solidarnosc, e La straniera di Marco Turco, che si gira a marzo e racconta la storia di una ragazza marocchina che lascia la sua terra e arriva a Torino. Quanto al progetto con Abel Ferrara, "con lui siamo in causa - spiega Sovena - il rapporto è irrecuperabile". Prosegue, inoltre, l'impegno dell'Istituto Luce nella realizzazione di opere prime e seconde italiane forte del successo internazionale ottenuto da Private di Saverio Costanzo. Il 27 maggio esce Fatti della banda della Magliana, opera seconda di Daniele Costantini, mentre è in fase di post produzione Ultima fermata debutto di Dodo Fiori, con una storia di tossicodipendenza. Quanto ai documentari, due le direttrici seguite dalla società: da una parte i documentari di grandi autori come L'impero dei marmi di Folco Quilici che racconta la diffusione dei marmi dall'antica Roma in poi, con riprese subacquee di città sepolte; dall'altra i documentari d'attualità, con il progetto di Ferdinando Vicentini Orgnani sul Sessantotto che si avvarrà  di interviste a personaggi come Daniel Cohn Bendit, realizzate negli Stati Uniti, Francia e Italia. "L'obiettivo è di farlo arrivare in sala, come è avvenuto per Cabiddu". C'è poi il progetto, messo in campo dal presidente Andrea Piersanti, di una storia del cinema italiano, realizzata da Mario Verdone con i due figli Carlo e Luca.