“Ognuno lo prenderà come lo vuol prendere, a destra come a sinistra”. Così il regista Roberto Faenza presenta Silvio Forever, realizzato con Filippo Macelloni, scritto da Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella e distribuito da Lucky Red il 25 marzo in oltre 100 copie. Una Autobiografia non autorizzata di Silvio Berlusconi, perché - dice Faenza - “nel bene e nel male è una star, rappresenta una parte del Paese e io lo rispetto”, mentre gli autori della Casta sottolineano l'obiettivo: “Stare alla larga da un aprioristico progetto ostile, nemico: non volevamo massaggiare le convenzioni di nessuno, ma fare un ritratto ironico, puntando sull'intelligenza degli spettatori” (Stella) e “raccontare innanzitutto una persona, che almeno dal '93 a oggi, è una delle più famose al mondo: la politica non è l'unico suo aspetto” (Rizzo).
Costruito con immagini di repertorio e le stesse parole di Berlusconi in presa diretta o pubblicate su giornali, periodici o libri (quando la sua voce originale non è disponibile, viene doppiato da Neri Marcorè), intervallato da interventi e testimonianze, tra gli altri, di Benigni, Fo, Travaglio, Cornacchione, Montanelli, Biagi, Gregoretti, don Verzè, “non è un film pro o anti Berlusconi - dice Macelloni - ma adotta un punto di vista distaccato dalla presa di posizione politica”, piuttosto - continua Faenza - “con un montaggio aderente all'uomo, racconta come il “potere parla”, per citare C.S. Lewis, e Berlusconi ha un linguaggio di pancia, molto semplice: non più di 100 vocaboli, come un bambino di quarta o quinta elementare, ma che arrivano”.
E possono affascinare, fuori e dentro Silvio Forever: “Forse disturberà la sinistra che si aspettava che lo attaccavamo - dice Faenza - ma non si può cancellare una parte di paese che adora il suo leader: questo film non l'attacca, ma lo rappresenta”. Viceversa, “fare un film cattivissimo, perfido sarebbe stata la cosa più facile al mondo: questa, al contrario, è un'autobiografia e uno non si spara addosso, piuttosto si loda e s'imbroda”, prosegue Stella, aggiungendo: “Nessuno ha un rapporto di pancia con il Paese come lui, che confonde pubblico ed elettori, giudici e avvocati…”.
D'altronde, conclude Faenza, “questo è un brutto Paese, se il Mibac finanzia anche Vacanze di Natale e non noi. Per il gruppo Mediaset Silvio Forever non esiste, mentre vorrei davvero conoscere la faccia di chi in Rai ha deciso di censurare il trailer. Nemmeno il Tg3, mi dicono, ne vuole parlare, non è un Bel Paese”. Eppure, aggiunge Andrea Occhipinti di Lucky Red, “l'interesse all'estero per il film è elevato: lo venderemo al Marché di Cannes”.