Un meteorite. Un capanno in mezzo al bosco. Una strana creatura tentacolare che soddisfa gli appetiti sessuali di due giovani donne. Una di queste sposata con un uomo che ha una relazioone clandestina con il cognato.

Non mancano spunti d'interesse a La region salvaje, quarta regia del messicano Amat Escalante, già Palma d'argento a Cannes con Heli e per la prima volta in gara al Lido: "Un rischio, il tentativo di combinare il mio interesse verso i temi sociali con il cinema di genere horror e sci-fi - spiega -. Perché la realtà ha superato la fiction e avevo bisogno di cercare risposte altrove".

Risposte che il film sembra però negare fino in fondo: "Amo molto l'ambiguità - conferma Escalante -. Mi piace raccontare le situazioni attraverso il mistero.  Tuttavia chi conosce il mio cinema può riconoscervi alcuni degli aspetti che più mi interessano: l'ingiustizia, le disuguaglianze, il machismo, il rifiuto della diversità".

Il film contiene poi una serie di rimandi al cinema del passato: "Possession di Zulawski è un film che mi ha ispirato molto, ma non solo. Alcuni omaggi sono consapevoli, altri no".