“A volte non so se sono più editore o fotografo. Credo di essere un raccontastorie, più di tutte le altre cose”.

Esce mentre si fa luce nella sala del Cine Tonalà a Città del México. Poche parole, il lanciare il prossimo appuntamento a marzo 2017, e se ne va. Tony Solis (classe 1979, di Monterrey, capitale dello Stato di Nuevo León), aparentemente introverso dal vivo, vulcanico nel suo lavoro, è l’ideatore dell’evento SAMPLE, Festival/Contenitore di Fashion Film che è salpato lo scorso 24 agosto nel panorama delle proposte culturali da tenere sicuramente d’occhio nella Repubblica Messicana. Per chi se lo fosse lasciato sfuggire, si bisserà il prossimo 8 ottobre, in attesa del 2017.

“L’idea è quella di proporre SAMPLE ogni sei mesi. Non siamo in competizione con il MFFF (México Fashion Film Festival). Credo che andiamo esattamente in una direzione opposta alla sua. È nato soprattutto per la necessità di mostrare lavori di persone di talento che condividono con me gli stessi gusti ed esigenze artistiche, e che difficilmente potremmo vedere in piattaforme già esistenti. Quello che vogliamo mostrare non sono semplicemente Fashion Film, ma un mix di musica, arte, moda, video”.

È solo un contenitore o prevede anche un concorso?

Non mi piacciono le competizioni, l’arte non dovrebbe mai gareggiare. Sarà sempre una selezione nella quale si imporrà uno spirito d’indipendenza. Senza regole, senza sezioni, nient’affatto vincitori.

Che cosa pensi di un Fashion Film?

Suppongo che a qualcuno non possa piacere l’unire queste due parole. Anch’io ho le mie riserve rispetto all’idea di un Fashion Film: a volte non capisco bene in che direzione vadano o quale sia il loro obiettivo… Però la creatività e la sensibilità non dovrebbero mai trovarsi in conflitto, per questo penso che si debba sempre lasciare spazio alla sperimentazione.

Hai realizzato il tuo primo Fashion Film, che si è potuto vedere a SAMPLE, titolo Fine thank you and you?, protagonista assoluta la modella Andrea Carrazco. Un video intimo e intenso, musica melanconica e nostalgica, con la protagonista che domina con spontaneità ipnotica…

Ho studiato produzione audiovisiva, e mi sono ritrovato a fare fotografía: questo video, che è più un videoclip musicale, è un ritorno alle mie origini. Sì, è molto personale, ed è il primo di una serie di video che mi sono prefissato di realizzare, nei quali la musica ha un ruolo molto importante. Tutte le canzoni sono suonate, registrate, e cantate da me in collaborazione con differenti musicisti. Sono pezzi che sento che dovevo scrivere: finora non l’ho mai fatto per mancanza di talento…è un progetto molto speciale per me. Riguardo ad Andrea, l’idea fin dal principio è stata di farlo con lei: ha una personalità molto forte e uno dei volti più interessanti che abbia mai visto in tutta la mia vita.

Realizzare il tuo primo lungometraggio si trova nel “cassetto dei sogni”?

Sicuramente no…sono un grande fan del cinema, e per puro rispetto non oserei farlo… Davvero, sono più interessato a sperimentare col video, musica, moda più che fare film.

Hai fondato riviste come PÁNICO, GXXRL, ora Y-NOT MAG: di cosa si tratta?

Le prime due si sono fuse per diventare Y-NOT. PÁNICO era una revista tematica bimestrale e ogni argomento aveva a che vedere con i miei stati d’animo o con quello che mi succedeva a livello personale. Alla fine, i miei progetti partono sempre da un punto di vista anedottico, intimo: è la sola maniera in cui posso lavorare e sentirmi “bene” facendolo. Il pretesto è quello di fare una rivista di moda, per poter vendere, però siamo molto focalizzati sui testi, per offrire contenuti di qualità per giovani “non conformi”. Per questo si spazia: arte, cinema, moda, musica, storia… A volte la fotografia non mi basta per dire le cose che voglio, così scrivo, o compongo musica o video, e a volte ricorro ad altri come i miei collaboratori per farlo. Questa è la ragione e l’obiettivo di fare progetti editoriali.

Quali nuovi obiettivi all’orizzonte?

Lanciare prossimanente BABES! una rivista online che celebra la bellezza maschile! Lavorare alla versione stampata di Y-NOT che uscirà a marzo in concomitanza della seconda edizione di SAMPLE. Realizzare la nuova mostra di Pequeños Bribones, che è il mio progetto galleristico in cui promuoviamo arte emergente (si inaugurerà il 24 settembre, ndr). Terminare i video e le canzoni per la serie in cantiere.

Un gruppo musicale, un musicista messicano poco conosciuto, che merita più attenzione e che sarebbe adatto al cinema?Scott Leyva, è un genio! Cercatelo, il suo gruppo si chiama She’s a Tease.

Cosa pensi del Messico attuale, della sua creatività che sta ora esplodendo?

Credo che sia vitale l’appoggio al talento giovanile tramite progetti indipendenti. Credo nell’aiuto a chi valga la pena, è necesario essere selettivi in quello che si promuove. Abbiamo sempre di più migliori fotografi, truccatori, registi. Per questo. dobbiamo formare una comunità i cui componente si appoggino tra di loro per poter creare un’industria reale d’arte e di moda. Così facendo potremo collocare il Messico nella mappatura dei paesi produttori di creatività con una propria personalità unica e ben distinta.