Dietro a ogni edizione del festival di Torino c'è un programma ricercato: accanto alle anteprime e ai film più interessanti della stagione, ci sono anche opere che non si conoscono o non sono mai state viste sul grande schermo. Quest'anno l'omaggio a Vitalij Kanevskij (curato da Stefano Francia) con otto film praticamente mai visti, ma soprattutto la grande personale dedicata a John Huston, a cura di Emanuela Martini. Per molto tempo considerato dalla critica una sorta di dilettante, seppur geniale, un autore la cui opera non era all'altezza del suo talento, fino all'ultimo film: The Dead - Gente di Dublino, dal racconto omonimo di James Joyce, che diresse a 81 anni, col naso incollato alla bombola d'ossigeno, pochi mesi prima di morire. Oggi è difficile trovare qualcuno che non riconosca in Huston talento, intelligenza e inventiva. Nonostante contraddizioni di percorso, anche clamorose, che hanno offuscato la grandezza di film più riusciti, come Il mistero del falco, Giungla d'asfalto, La regina d'Africa, La saggezza nel sangue, Città amara, L'uomo che volle farsi re, L'onore dei Prizzi e il già citato The Dead. La retrospettiva integrale del Torino Film Festival consentirà di ripercorrere luci e ombre della sua carriera. A rendergli omaggio i figli Allegra e Tony Huston, il produttore Michael Fitzgerald, Kate O'Toole (figlia di Peter), Wieland Schulz-keil, Roberto Silvi (montatore di The Dead). Che parteciperanno domani alla tavola rotonda insieme con studiosi e critici tra cui Goffredo Fofi, Michel Ciment e Morando Morandini.