“E’ un soggetto che avevo scritto tempo addietro e avevo messo da parte. Poi, grazie a Donatella Botti l’ho ripreso, lei mi ha indicato i nomi di Doriana Leondeff e Francesca Manieri. Allora abbiamo deciso di condividere l’idea di una sceneggiatura e quindi del film che ne è seguito.  Sono emozionata e curiosa di vedere come verrà accolto”. Così Margherita Buy ha detto, presentando il film Nemiche per la pelle, la nuova commedia di Luca Lucini in uscita nelle sale il 14 aprile.

Lucia (Margherita Buy) e  Fabiola  (Claudia Gerini) ricevono quasi nello stesso momento la notizia della morte di Paolo. L’uomo era stato sposato con entrambe e a lungo le due avevano litigato duramente per quel legame.  Ora Stefano, l’avvocato, riesce a riunirle e a comunicare loro che Paolo, al momento di morire, aveva lasciato loro il compito di occuparsi di un bambino , avuto da un’altra donna…  Presenti alla conferenza stampa, Claudia Gerini e Margherita Buy provano a precisare le differenze dei loro personaggi.

“Faccio la romana – dice la Gerini-  ma è un tipo abbastanza diverso da quello, ormai proverbiale, che interpretavo nel film di Carlo Verdone, Viaggi di nozze. Fabiola è aggressiva, quasi maschile, arrivista e provocatoria. Ho dovuto assumere atteggiamenti da carogna ma durante le prove mi sono anche fermata  perché non mi piace essere così menefreghista. Faccio la donna in carriera ultra viziata e danarosa. Un tipo di romanità tra cinismo e prepotenza, una donna insomma che vuole dominare”.

Lucia – fa eco la Buy-  “rappresenta l’altra faccia della medaglia. L’idea che due mondi diversi  entrassero a contatto tra loro e si usassero reciprocamente per combattersi e infine per migliorare era oltremodo interessante”.

La conclusione apre spazio a probabili discussioni. “Si tratta di una commedia, ossia di un genere –precisa Luca Lucini, il regista- che nei risvolti interni mostra sempre grandi potenzialità. Così talvolta nasce la dinamica delle grandi commedie con grandi coppie. In questo caso, certo, si mostra anche quella che è la fragilità dell’ uomo contemporaneo, con al centro uomini talvolta deboli”.

Paolo Calabresi, che è Stefano, concorda sul fatto che “i ruoli maschili sono privi di spina dorsale” e Giampaolo Morelli descrive il proprio personaggio (Giacomo) come quello di un “artista bambinone con scarso talento”. Prodotto da Donatella Botti per Bianca e Rai cinema, il film esce con la Good Films in 200 copie.