Italiani, un popolo di telespettatori. E' il ritratto che emerge da un'indagine realizzata dall'università La Sapienza di Roma dal titolo Il futuro del pubblico al cinema, presentata alle Giornate Professionali di Genova. In base a quanto rilevato dai ricercatori il pubblico del grande schermo è calato notevolmente a vantaggio di quello televisivo. La metà degli intervistati ammette di frequentare meno le sale rispetto a cinque anni fa:  il 31,1% dichiara di non avere tempo libero, il 16,5% preferisce l'homevideo, il 15,9% non è interessato al cinema, il 10,9% è pigro, il 5,6% ritiene che non ci siano film interessanti e per il 5,3% il biglietto costa troppo. "Il mercato cinematografico italiano non cresce - dice il presidente dell'Anec Walter Vacchino - Lo scorso anno abbiamo registrato un calo di 5 milioni di spettatori e si è passato dai 110 milioni del 2002 ai 105 milioni del 2003". La ricerca divide il pubblico cinematografico in "spettatori reali" (47%) e "spettatori potenziali" (52,7%). "E su questi ultimi che dobbiamo puntare - continua  il presidente dell'Anec -. Dobbiamo riportare al cinema color che frequentano poco le sale o che non le hanno mai frequentate e per farlo dobbiamo puntare su campagne mirate". Il primo passo sarà "formare gli esercenti", in quest'ottica saranno organizzati tavoli ristretti con i ricercatori  per individuare tecniche promozionali rivolte a target di spettatori ai specifici.