"Non sento di avere già la statuetta in mano, per questo non posso temere la concorrenza delle altre candidate". Bionda, bellissima, con indosso una semplice gonna bianca e una camicetta nera, Charlize Theron parla della sua seconda nomination come miglior attrice dopo l'Oscar vinto nel 2004 per Monster. L'attrice è a Roma per presentare North Country, film della regista di La ragazza delle balene Niki Caro, in uscita  nelle sale italiane il 10 febbraio distribuito dalla Warner Bros. in 150 copie. Interpretato anche da Sissy Spacek, Frances McDormand, Sean Bean e Woody Harrelson, il film si ispira a una storia vera e racconta la vicenda di una minatrice costretta a fare causa all'azienda per la quale lavora a causa delle molestie sessuali subite da parte dei suoi colleghi di lavoro. "La cosa bella degli Oscar è vedere come film considerati rischiosi vengano poi premiati" continua la Theron. Rischioso è anche North Country, "appartiene a quella categoria di film che in genere gli studios non vogliono produrre perché non hanno un pubblico - continua la Theron -. Stranamente la gente si disinteressa di tematiche come le molestie sessuali e le discriminazioni delle donne sui luoghi di lavoro. Sembra un tema datato, in realtà è di estrema attualità e non riguarda soltanto le comunità rurali ma anche le grandi città. Io sono fortunata e non ho mai vissuto un'esperienza simile, ma gli studi legali di New York e Chicago sono pieni di denunce e poi basta pensare che nella realtà il processo si è aperto nel 1979 ed si è chiuso soltanto dopo 20 anni". Per prepararsi alla parte l'attrice ha trascorso un lungo periodo di tempo a stretto contatto con le vere protagoniste della vicenda cui il film si ispira. "Il complimento più bello che mi hanno fatto è stato dire che avevamo restituito loro dignità" dice ancora la Theron. Ad accompagnare l'attrice c'erano questa mattina anche Sean Bean e la regista neozelandese: "Quando ho accettato di partecipare a questo progetto - dice la Caro - è stato difficile credere che questi eventi fossero realmente accaduti e così vicino nel tempo". Film come North Country  "sono importanti - gli fa eco la Theron - perché consentono di aprire un dibattito su tematiche delicate. Per uscire dalla condizione preistorica in cui ancora viviamo non bastano le leggi, occorre invece sensibilizzare le persone e riuscire a fargli cambiare mentalità. E un film può riuscirci". L'ex modella (resterà per sempre celebre lo spot di una bibita in cui l'abito le restava impigliato in una sedia e le si smagliava piano piano) si dice comunque fiera di essere un'attrice nella Hollywood di oggi: "Se la gente non va al cinema a vedere questo genere di film è perché ha l'impressione, ogni volta, di dover mandare giù una pillola amara, invece nell'ultimo periodo molti autori come George Clooney hanno saputo dimostrare, con film come Syriana, che si possono affrontare anche temi sociali e importanti, riuscendo allo stesso tempo a fare dell'intrattenimento". Nel futuro della Theron ci sono due film: il sequel The Brazilian Job e The Ice at the Bottom of the World della regista di Boys Don't Cry Kimberly Peirce.