Dopo una lunga e travagliata gestazione arriva finalmente nelle sale (il 25 marzo) Il resto di niente, il nuovo film diretto da Antonietta De Lillo e prodotto dall'Istituto Luce, già presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia. Ispirato all'omonimo romanzo di Enzo Striano, il film racconta la Rivoluzione Napoletana del 1799 attraverso lo sguardo e la vicenda di Eleonora Pimentel Fonseca, giovane di nobili origini che, dopo uno sfortunato matrimonio d'interesse finito con la separazione, partecipò in prima persona ai moti partenopei per l'affermazione della libertà e per il progresso delle classi meno abbienti. Incarcerata dai Borbone fu condannata a morte e impiccata nello stesso anno su istigazione di Orazio Nelson. "La cosa che più mi ha emozionato di questo personaggio è la sua estrema attualità" dice la regista italiana, che ha affidato il ruolo della protagonista alla portoghese Maria De Medeiros. "La Repubblica Napoletana è un momento ancora vivo nella cultura partenopea - continua -. Ci sono ferite che non sono mai state sanate e tutt'oggi Napoli è una città piena di contrasti. Penso che questa città sia drammaticamente la stessa di allora: lazzarona non per colpa della gente, ma per mancanza di cultura. Allo stesso tempo è una Napoli molto attenta a ciò che accade nel mondo. Una Napoli come Eleonora, anche lei era una donna  più avanti del tempo in cui viveva". Fortemente legato all'opera di Striano, Il resto di niente "non è il racconto cronologico di determinati avvenimenti, ma l'intimo diario di una condannata a morte - spiega la De Lillo - che segue un andamento sentimentale ed esistenzialista, tracciando una biografia psicologica del personaggio". Per questo "considero questo film  necessario - continua ancora la regista - perché descrive non tanto un momento storico, ma un'esistenza umana che è ancora viva e che dovrebbe essere d'esempio per ognuno di noi".  "Emotivamente mi hanno colpito due cose di Eleonora: da una parte il fatto che fosse dotata di una forte razionalità e capisse che a muovere la rivoluzione fossero ideali romantici e utopistici e, in quanto tali, fortemente destinati al fallimento; dall'altra mi commuove l'idea che, comprendendone la giustezza, avesse adottato un approccio morale ed etico nei confronti della vita, fino alle estreme conseguenze". Il film uscirà soltanto in 40 copie, ma per la regista, in un momento di crisi, è già una grande conquista. "Apprezzo lo sforzo compiuto dall'Istituto Luce, che ha amato molto Il resto di niente, per farlo arrivare al pubblico". Antonietta De Lillo è già al lavoro sul prossimo film: "Lo inizio a scrivere in questi giorni" spiega, ma non si sbilancia ulteriormente se non per dire che "sarà un piccolo block notes sentimentale".