"E' il film che mi sono divertito di più a girare in tutti questi anni di carriera". Con queste parole il 76enne regista Luciano Emmer ha presentato questa mattina a Roma Viaggio ai confini dell'arte, proiettato nell'ambito del festival di Palazzo Venezia (in programma fino a domani) e realizzato con la collaborazione del critico cinematografico Enrico Ghezzi, al quale è stata affidata la realizzazione del prologo - un'immagine delle Torri Gemelle montate a rovescio, quindi capovolte, e uno stralcio del G8 di Genova - e del prologo. In un ipotetico viaggio, che parte proprio delle grotte di Lascaux (in Francia) dove sono custoditi i primi graffiti della storia, Emmer immagina di incontrare Giotto, Michelangelo, Leonardo, Goya, Picasso e tanti altri ancora. Fuori campo la voce stessa del regista. ''L'idea mi è venuta durante una visita ad alcune grotte vicino Frosinone - racconta Emmer -. Ci si accede soltanto a piedi e dentro ci sono 3000 pipistrelli. Mentre stavo camminavo alcuni di loro mi sono venuti addosso. In quel momento ho pensato che non e' vero tutto quello che si dice sul fatto che abbiano un radar e che avrei voluto fare un film che partisse proprio dall'interno di una grotta". Viaggio ai confini dell'arte è stato preceduto dal cortometraggio Scherzo su Giotto girato sempre da Emmer a Padova nel corso di una visita alla Cappella di Scrovegni.