I registi Vincenzo Marra, Francesco Patierno, Costanza Quatriglio, il documentarista Piero Cannizzaro e il produttore de L'isola, Rean Mazzone, hanno parlato del loro sud cinematografico al Foreign Film Festival di Ischia, coordinati da Luigi Paini. E' un concetto che si apre all'universale, oltre gli spazi geografici, sottolinea Piero Cannizzaro: "Dobbiamo essere aperti al mondo. Il territorio lo fai tu, sei tu a stabilire qual è il sud". Patierno descrive meglio quest'aspetto: "L'ambiente passa dallo sfondo in primo piano, trasformandosi in attore. Tre, quattro anni fa, sono nati una serie di autori che si sono ribellati alla rappresentazione folkloristica dei luoghi. Il risultato ci porta alla bellezza autentica dei luoghi. Pensate che alcuni autori della vecchia guardia, invitano questi registi a cena, per carpirne i segreti". Costanza Quatriglio è di ritorno da Los Angeles dove ha presentato il suo film L'isola: "Nel sud esiste un tempo specifico che a sua volta ha bisogno di un tempo per essere ripreso, in modo da far emergere la verità dei luoghi e delle radici". Questa riflessione introduce i problemi legati all'aspetto produttivo. Rean Mazzone sottolinea: "Stiamo vivendo una grave crisi autoriale. All'appello mancano molti territori che devono essere raccontati con la stessa forza universale. I registi del nord ad esempio, hanno difficoltà a raccontare il proprio territorio, per cui parlano della metropoli". Sottolinea alla fine Costanza Quatriglio: "Bisogna adottare anche durante la lavorazione una certa flessibilità nell'utilizzo della troupe". Da una parte quindi l'esigenza di spostare la macchina da presa verso quei luoghi interiori, veri, vivi, che non necessariamente corrispondano al sud geografico, dall'altra, quello sforzo produttivo che pone sullo stesso piano denaro e autorialità.