“Paris Hilton potrebbe venire qui stasera, sono curiosa di vedere che ne pensa...”. Si rivolge alle vittime Sofia Coppola, aprendo Un Certain Regard di Cannes 2013 con The Bling Ring, che prende il titolo dall'omonima teen-gang, aka Hollywood Hills Burglars, che dall'ottobre 2008 all'agosto 2009 rubò più di 3 milioni di dollari in abiti, accessori e altro alle proprie star predilette, da Paris Hilton a Orlando Bloom, da Megan Fox a Lindsay Lohan.
Basato sull'articolo di Vanity Fair The Suspects Wore Louboutins, The Bling Ring è interpretato da Emma Watson (la saga di Harry Potter) e i semi-sconosciuti Israel Broussard, Katie Chang, Claire Julien, Taissa Farmiga e Georgia Rock. “Non ne sapevo un granché di questa storia – dice la Coppola – ma quando ho letto l'articolo ho pensato che sembrava un film. E tutta la faccenda era così affascinante, contemporanea e diceva molto della nostra cultura oggi”. Avvertenza, prosegue la Coppola, “The Bling Ring non è un documentario, abbiamo fatto un film, e non mi preoccupo troppo delle reazioni dei veri protagonisti. Ho cambiato i loro nomi perché non volevo renderli più famosi di quanto già non siano, non volevo aggiungere nulla alla lora celebrità”.
Ma da dove è partito The Bling Ring? “Quando stavo lavorando a Somewhere, pensavo all'idea di voler raggiungere la celebrità e a quel che succede dopo. E questo film è il prosieguo di quel pensiero su un altro livello: il raggiungimento della celebrità è sempre più enfatizzato nella nostra cultura”. Viceversa, la Watson parla del suo cambiamento: “Harry Potter mi sembra così lontano, ma è ancora ben presente nelle testa della gente. Non sto cercando di scappare via, ma questi tre anni mi hanno dato la possibilità di trasformarmi e lavorare con persone creative”.
Tornando a The Bling Ring, la Watson dice di aver visto The Hills e Keeping Up With the Kardashians “per capire la psicologia della mia Nicki: per lei è facile sentirsi come una parodia, e io dovevo capirla. Questa è stata la cosa più difficile, seguita dall'imparare un dialetto specifico”. Ovvero, quello delle Hollywood Hills. Ed è la Coppola a esprimersi sulla location: “Los Angeles gioca un ruolo chiave nella cultura americana. E' quanto vediamo in questo film: un mondo di celebrità e reality tv. Questa storia non sarebbe potuta accadere altrove, perché questi ragazzi vivono attaccati alle star”.