Largo ai giovani. Lo chiede la generazione perduta del belpaese, sacrificata sull'altare della crisi, sospesa tra miraggi precari, domande di disoccupazione e risposte sempre di là da venire: dai loro padri, dalla politica, dall'imprenditoria, dai servizi, dalla cultura. Il quadro è nero ma non nerissimo, se qua e là si inizia a vedere una beneaugurante inversione di tendenza. E' il caso del cinema italiano, che avrà un milione di pecche ma almeno si fa apprezzare sul fronte del ricambio generazionale e dell'accesso alle professioni. Su Cinematografo abbiamo in altre occasioni segnalato le nuove leve in regia, gli autori di domani (da Michelangelo Frammartino a Pietro Marcello fino al recentissimo Andrea Pallaoro). Oggi tocca agli attori, categoria che più di ogni altra, per fisionomia, opportunità e destino, è disponibile a svernare, mutare pelle, rimodellarsi. Ben vengano allora Filippo Scicchitano, Guglielmo Scilla, Tea Falco, Sarra Serraiocco, alcuni tra i designati eredi del fragile star system nostrano (ma in fondo questa continua ricerca di nuovi volti da lanciare non è forse figlia della stessa fragilità?). Di questa agguerritissima truppa fa parte anche Giovanni Anzaldo.
Torinese, classe '87, Premio Ubu come migliore under 30 tra gli interpreti teatrali, sul grande schermo si è fatto apprezzare in Romanzo di una strage di Marco Tullio Giordana e come "figlio" di Alessandro Gassman in Razzabastarda, mentre da domani sarà in sala con il ruolo di Luca ne Il capitale umano, il nuovo film di Paolo Virzì.
Tratto dal romanzo dell'americano Stephen Amidon, racconta il mondo malato del capitalismo di casa nostra. Ambientato in Brianza, segue le vicende di due famiglie, quella dell'immobiliarista Dino Ossola (Fabrizio Bentivoglio) e quella di Giovanni Bernaschi (Fabrizio Gifuni), top rider della finanza.
Un thriller percorso da un tono dolente, sul filo della disperazione, con Anzaldo che dà vita a uno dei personaggi chiave del film, un giovane dal passato travagliato e dal presente anche più difficile. Fino all'incontro con Serena (l'esordiente Matilde Gioli), la sola che riesca a ravvivare gli occhi di Luca e ad illuminare il suo vissuto.Donna Speranza di quella meglio gioventù che ha rischiato e rischia ancora di bruciarsi senza avere mai avuto la possibilità di accendersi. In bocca al lupo a tutti i Luca d'Italia.