“I ragazzi non devono mai abbassare la guardia. È fin troppo facile entrare nel mondo della criminalità organizzata. La realtà può ingannare, e io non voglio lanciare un messaggio ambiguo. Alla fine di ogni puntata, non sono solo gli spettatori a condannare i crimini delle protagoniste, ma loro stesse riconoscono gli errori che hanno commesso”. Il regista Paolo Colangeli presenta la seconda stagione di Camorriste alla Festa del Cinema di Roma, durante un evento speciale di Alice nella Città, la sezione parallela e autonoma della Festa.

Dopo il successo della prima docufiction, dal 17 novembre arrivano su Crime+Investigation (canale di Sky) le nuove puntate di Camorriste. La prima storia è quella di Patrizia Franzese, una donna di camorra cresciuta nella Terra dei Fuochi. È la vedova del boss Aniello Cirella, capo di un clan che controllava la malavita di Pomigliano d’Arco, di cui era diventata il braccio destro. Dopo la morte del marito, durante uno scontro con un clan rivale, capisce che la sua esistenza da camorrista è giunta al capolinea, e inizia a collaborare con i giudici.

Nel 2016 il regista Paolo Colangeli aveva già narrato le vicissitudini di tre donne boss: Antonella Madonna, Cristina Pinto e Anna Carrino. Tutte e tre sono arrivate ai vertici dell’organizzazione, ricoprendo posizioni di spicco. Nella prima serie, Antonella Madonna sposa giovanissima Natale Dantese e da subito deve confrontarsi con la violenza che circonda la famiglia nel territorio di Ercolano. In seguito all’arresto del compagno, assume un ruolo di comando nel clan, ma si innamora di un altro uomo. La famiglia non la perdona, la picchia e le toglie il potere. Antonella decide quindi di diventare una collaboratrice di giustizia.

Invece è diversa la vicenda di Cristina Pinto, detta “Nikita” per la sua abilità con le armi. Entra a fare parte del clan Perrella, e si trasforma nella guardia del capoclan Mario Perrella. Partecipa a molte sparatorie e scorrerie. Poi viene arrestata. Sconta vent’anni di carcere, e torna in libertà. E’ diventata una pescatrice. Nell’incontro di oggi con le scuole di Roma, ha dichiarato di “non essere pentita, ma di dissociarsi dal suo passato”. Quando le chiedono cosa pensa dello Stato risponde: “mi avvalgo della facoltà di non rispondere”. La gente abbandona la sala, la polemica infuria.

Anna Carrino, l’ultima delle tre protagoniste del primo Camorriste, sposa Francesco Bidognetti, boss dei casalesi. Inizia la sua ascesa e anche lei sostituisce il marito dopo l’arresto. Scopre però che lui l’ha tradita per anni con un’altra e decide di parlare con i magistrati, anche se a caro prezzo, perché ora vive sotto protezione lontana dall’affetto dei figli.

Camorriste si avvale delle testimonianze di: magistrati, rappresentanti delle forze dell’ordine e giornalisti che hanno seguito da vicino i casi. Sottolinea anche gli sforzi compiuti dallo Stato per contrastare le mafie e reinserire nella società chi si è pentito e, dopo aver scontato la pena, vuole ricominciare da capo.