“Quando ho  incontrato Crialese per la prima volta non mi ha parlato della storia, mi ha solo detto: “ tu sei una madre” ed era tanta la voglia di fare un film con lui che non avevo bisogno di leggere la sceneggiatura,  ho accettato subito”. E' decisa Donatella Finocchiaro quando al Giffoni Film Festival parla di Terraferma, ultima fatica di Emanuele Crialese, in cartellone alla prossima Mostra di Venezia.
Protagonista il tema dell'immigrazione, e per la Finocchiaro un'altra prova intensa: “Io sono Giulietta, madre di Filippo, che cerca di traghettare il figlio da un mondo antico ad un mondo moderno e combatte contro l'isolamento geografico e sociale che comporta vivere in un'isola. La storia è ambientata a Linosa, anche se nel film non viene mai citata”.
D'altronde, da Terraferma  alla precarietà nel mondo del lavoro di Senza arte né parte, “mi piace scegliere personaggi forti e credo che sia una prerogativa del nostro cinema quello di trattare tematiche sociali che raccontare i tempi  in cui viviamo , magari anche in chiave comica come il tema del precariato, che al sud sentiamo in maniera accorata”.
Infine, i progetti dell'attrice catanese: “Ho appena finito di girare l'opera prima di Fabiana Sargentini, Non lo so ancora, che racconta la storia intima di un'amicizia tra due generazioni. Mentrea settembre tornerò sul set teatrale del televisivo Questi fantasmi di De Filippo, insieme a Massimo Ranieri, e a gennaio  sarò in scena con la Ciociara diretta da Roberta Torre”.