"Chi è che dice che James è un disadattato? I veri disadattati. Questo film è il ritratto crudele del mondo degli adulti: una madre che colleziona mariti, un padre che si sente realizzato solo se va con le ragazzine. In altri tempi, ai miei inizi da regista, nel '68, sarei stato molto più violento, ora sono figure che invece vedo con tenerezza. Che in qualche modo mi fanno pena, come Silvio Berlusconi, che è pieno di soldi ma non ha un solo vero amico". Così Roberto Faenza presenta a giornalisti e studenti Un giorno questo dolore ti sarà utile, già passato alla scorsa edizione del Festival di Roma, da domani - 24 febbraio - nelle sale italiane distribuito da 01 in circa 200 copie.
La storia del film, tratta dall'omonimo romanzo di Peter Cameron (edito da Adelphi), è quella del giovane James (Toby Regbo), diciassettenne non omologato percepito dal mondo circostante come un disadattato: asociale per la madre (Marcia Gay Harden), gay per il padre (Peter Gallagher), presenza inutile per la sorella maggiore (Deborah Ann Woll), amante di un professore polacco e intenta a scrivere le sue memorie a 23 anni. L'unica che sembra capire il ragazzo - oltre alla life coach interpretata da Lucy Liu - è la nonna, Nanette (Ellen Burstyn), con la quale James ha uno splendido rapporto. "Il rapporto tra i due è simbolico - spiega l'autore Peter Cameron - e rispecchia qualcosa di molto comune nella vita reale, il fatto che i nonni non si sentono direttamente responsabili quanto lo possono essere i genitori: per questo si instaura un clima più rilassato e i nipoti riescono a trovare maggior conforto". Per quanto riguarda James, poi, Cameron spiega che "non esistono personaggi atipici: siamo tutti unici, creature originali". E a chi gli chiede similitudini con Il giovane Holden, Cameron risponde: "Capisco il paragone che possa essere fatto da critici e lettori, ma non ho mai sentito questa particolare vicinanza".
Prodotto da Elda Ferri per Jean Vigò, dalla costumista premio Oscar Milena Canonero e da Ron Stein, Un giorno questo dolore ti sarà utile è girato e ambientato a New York e segna il ritorno cinematografico di Faenza negli Stati Uniti, che ha anche scritto un diario di lavorazione ("Un giorno quest'America", in vendita da oggi edito da Aliberti): "La città è coprotagonista del film - dice il regista - ma i sentimenti che raccontiamo sono universali. L'errore più grande che un regista straniero possa commettere è pretendere di raccontare gli USA: nel mio piccolo ho fatto un po' come Kafka, che ha scritto America senza esserci mai stato". States che ospiteranno il film il prossimo 8 marzo (al Festival di Miami), per poi essere distribuito a partire dalla fine di maggio.
In Italia il film arriva invece domani, sempre che gli esercenti non si offendano: "I veri disadattati sono loro", ha detto della categoria Roberto Faenza.