(Adnkronos/Cinematografo.it) - “Un libro cerca di diventare un film, nel senso che una casa di produzione lo compra e poi prova a realizzarlo. Io vorrei tanto che questo succedesse perché il cinema è un grande mezzo di comunicazione, forse ancor più della scrittura”. Parola di Paolo Cognetti che, con Le otto montagne (Einaudi), ha vinto la 71esima edizione del premio Strega, quella del ritorno al Ninfeo di Villa Giulia dopo la parentesi dell’anno scorso all’Auditorium, incassando 208 preferenze.

I diritti del romanzo, ha spiegato a caldo lo scrittore, milanese di nascita ma montanaro d’adozione, “sono stati comprati da Wildside che cercherà di fare un film, credo con coproduttori all’estero”. Il libro è in corso di traduzione in “tanti paesi. Le Alpi non sono solo italiane, ma francesi o tedesche. Credo che si possa fare qualcosa di bello anche fuori dall’Italia”, ha sottolineato Cognetti.