“Ho impiegato quattro anni per raccogliere tutto il materiale. Ho girato il mondo, e ho realizzato un documentario dal punto di vista di Maria Callas, senza aggiungere una voce narrante o altre interviste. È stato molto faticoso: ho letto più di quattrocento lettere e visto ore e ore di video, ma adesso sono molto felice del risultato”. Il regista Tom Volf presenta Maria by Callas: In Her Own Words alla dodicesima Festa del Cinema di Roma.

Sono passati quarant’anni da quando il mondo è rimasto senza la voce di Maria Callas, la soprano più famosa di sempre. È stata un’icona della lirica, con una vita eccezionale e con una personalità divisa tra il desiderio di una vita normale e il successo. “In me ci sono due persone” diceva la Donna, “Maria e La Callas”.

“Sono rimasto affascinato dalla voce intramontabile di questa cantante. Il destino, una sera, mi ha fatto entrare alla Metropolitan Opera (in piccionaia) e ho visto Maria Stuarda di Donizetti. È stata una rivelazione. All’epoca ero uno studente e quella sera, tornato a casa, sono andato su Internet per scoprire i segreti dell’opera italiana. Ho trovato un’aria della Lucia di Lammermoor cantata da Maria Callas, ed è sbocciato l’amore. Volevo raccontarla al pubblico, per continuare a sentirla viva”, aggiunge Volf.

Maria by Callas: In Her Own Words è un documentario sull’esistenza straordinaria della cantante, un viaggio attraverso le sue parole rimaste impresse in registrazioni private, pellicole super8, filmati di archivio del dietro le quinte dei suoi spettacoli e lettere personali. “Dal film emerge una donna a tratti fragile e sola, desiderosa di una famiglia e degli affetti, contrapposta a una personalità sempre alla ricerca della fama e amante della vita mondana: Maria e La Callas”.

La Callas era circondata da grandi nomi come Visconti, Pasolini, Onassis, Churchill, Marilyn, Grace Kelly, il principe Ranieri, mentre invece Maria inseguiva l’amore. L’artista era un personaggio pubblico spesso all’onore delle cronache per le sue intemperanze.  Durante gli anni d’oro, la parte più intima di lei viene sacrificata e il legame con Aristotele Onassis la allontana progressivamente dal palcoscenico. Inizia così il conflitto interiore di Maria, che troverà il suo solitario epilogo nella casa di Parigi, a soli 53 anni.

“Deve essere un talento accessibile per tutti. Le nuove generazioni devono incontrarla al cinema, sui dischi o su Internet. Per i concerti sono riuscito a trovare le bobine originarie delle sue interpretazioni, a colori. Ho portato sul grande schermo interviste andata perdute. Maria Callas è un mito intramontabile”.

Il regista Tom Volf è anche il curatore della mostra Maria by Callas che si è inaugurata a Parigi il 16 settembre 2017 nella Seine Musicale, il nuovo spazio parigino della musica, dove rimarrà fino al 14 dicembre, per poi spostarsi a New York e proseguire il suo viaggio nel mondo. Nella versione francese del documentario, la voce di Maria Callas è affidata a Fanny Ardant, che ha già vestito i panni della grande soprano a teatro in Master Class, e poi al cinema in Callas Forever di Franco Zeffirelli. Maria by Callas: In her own Words sarà nelle sale italiane dal 13 dicembre, distribuito da Lucky Red.