“Wendy non è solo una ragazza autistica, ma molto altro e questo è un film adatto a tutti”, così la giovanissima attrice statunitense Dakota Fanning parla del suo nuovo ruolo da protagonista interpretato in Please Stand By. Presentato in concorso nella sezione Alice nella città della Festa del Cinema di Roma e diretto da Ben Lewin, il film racconta la storia di una ragazza autistica che vive in una casa famiglia ed è seguita dalla psicologa Scotty (Toni Colette).

La ragazza è una fan di Star Trek e ne conosce ogni dettaglio, tanto che quando viene a sapere di un concorso per una sceneggiatura per la serie decide di parteciparvi. “Wendy riesce a superare una serie di problemi attraverso Star Trek - dice Dakota -.  Fa passare il mondo che la circonda attraverso il traduttore universale che la aiuta a interpretarlo”. E il regista aggiunge: “Spock (il vulcaniano dalle orecchie a punta) forse è il primo eroe autistico perché anche lui ha problemi a relazionarsi. D’altronde Star Trek ha una morale semplice che ti consente di capire il mondo perché lì gli alieni sono gli altri”.

 

“Non ho visto tutti i 79 episodi della serie televisiva e non ho costretto Dakota a seguirlo”, specifica Ben Lewin, che predilige dirigere le donne perché “le attrici con cui ho lavorato finora hanno molto più da offrire in termini di autenticità e perché la maggior parte delle storie maschili che hanno a che fare con la ribellione sono già state raccontate”.

Classe 1994, Dakota Fanning già all’età di otto anni recitava e la sua performance nel film Mi chiamo Sam (2001) le è valsa una nomination allo Screen Actors Guild Award come migliore attrice non protagonista nel 2002, facendo di lei la più giovane candidata nella storia. Come attrice bambina ha poi continuato a comparire in film importanti tra cui Man on Fire (2004), La guerra dei mondi (2005), La tela di Carlotta (2006) e la saga di Twilight (2009-12). Ma cosa si prova ad avere tutto questo successo sin da quando si è piccoli? “Mi piace quello che faccio - risponde lei -. E mi risento quando mi viene posta questa cosa come se la fama dovesse per forza devastare la tua vita. All’età di nove anni ho vissuto un periodo a Mexico City e a quattordici anni ho passato tre mesi ad Hong Kong. Tutto questo mi ha dato l’opportunità di poter vivere pienamente. Inoltre ho una famiglia accanto e tanti amici che mi aiutano a mantenere l’equilibrio”.

Quest’anno la ventiduenne sarà protagonista del primo film da regista di Kirsten Dunst: “E’ un progetto in fase di sviluppo - dice l’attrice -. Amo lavorare con registe donne, si crea una specie di rapporto di sorellanza e amicizia, ma mi è piaciuto lavorare anche con Ben ovviamente!”.

E a proposito dello scandalo Weinstein conclude: “Le donne devono far sentire la propria voce e combattere per l’uguaglianza. Sono contenta di vivere in un momento storico in cui questi argomenti sono al centro del dibattito”.