“Il film non vuole essere sull’incontro tra uomini e donne ma cerca semmai di approfondire questo rapporto, evidenziando alcuni particolari di non poco conto. La presenza del giovane Luca, 19 anni, offre quel punto di vista femminile che fa sorgere nelle due donne la domanda ‘che ci faccio io qui?’” Così Cristina Comencini presenta Qualcosa di nuovo (nelle sale dal 13 ottobre con 01 distribution in 350 copie), sua ultima fatica da regista, film interpretato da Paola Cortellesi,  Micaela Ramazzotti e Eduardo Valdarnini. Sul testo teatrale della stessa Comencini dal titolo La scena hanno lavorato in sede di preparazione del copione Comencini, Giulia Calenda e la Cortellesi.  "La proposta di affiancare la Comencini nella sceneggiatura è stato un autentico regalo. Si tratta di un’esperienza che vorrei continuare a fare, un privilegio che mi arricchisce e mi completa”, dice l'attrice.

“Ci sono ancora dei preconcetti - precisa Comencini - quando si parla di cinema al femminile. In questo caso Luca, il ragazzo che porta scompiglio nella coppia femminile si sforza di farne a meno. Piace quando mostra la confusione della sua stanza, quando si arrabbia, quando mette in mostra la sua virilità. Le caratteristiche fondamentali dell’uomo maschio fanno risaltare meglio la differenza con la parte femminile”.

Qualcosa di nuovo

A proposito di alcune differenze tra il copione teatrale e la versione filmica, la regista precisa: “Volutamente è stato tenuto fuori tutto il mondo che non riguarda i tre protagonisti. Solo la fidanzata di Luca ha un ruolo importante nel finale. Si può dire che si tratta di una commedia tra immaturi, tra principianti. Il divertimento nasce anche dal vedere che due donne quarantenni e un ragazzo di venti anni si muovono sullo stesso livello, sorpresi e imbarazzati”.

Dice Valdarnini, nato a Dreux in Francia nel 1991 e residente tra Roma e Parigi: “Ho una sorella più giovane di 18 anni, e un fratello più grande di 30. A 25 anni vivo un’età di mezzo molto difficile ma Luca ne esce vincitore con un po’ di arroganza e di furbizia”. Interviene anche Riccardo Tozzi, produttore per Cattleya: “Il titolo iniziale doveva essere Principianti assoluti ma poi ci siamo resi conto che non era possibile per la presenza in passato di Absolute beginners di Julian Temple. Tuttavia è certo che ormai i canoni un tempo consolidati del rapporto uomo-donna sono saltati e questo ci sembrava in ogni caso un grande tema dal quale guardare la contemporaneità. Anche la commedia del resto si è modificata. Oggi conserva leggerezza e umorismo ma unendo anche scorrettezze per dire la verità”.

Cristina Comencini aggiunge che la commedia ha preso una direzione più imprevedibile e fantasiosa: “Il realismo ci ha rovinato, il cinema dal vero deve raccontare ciò che è interessante e credibile”.