“La lettura della sua biografia è stata una scoperta e una sorpresa. Prima, per me, Valentina Cortese  era solo una vecchia attrice con un foulard in testa”.

In Diva! Francesco Patierno racconta il mito dell’attrice Valentina Cortese a partire da alcuni passaggi della sua biografia, intitolata Quanti sono i domani passati. "Sono rimasto molto fedele al libro. Qualcosa ovviamente è stata modificata. Per esempio, ho scelto di ribaltare la scaletta del libro. Il colpo di scena l’ho spostato alla fine, raccontando la vita di Valentina al contrario, come succede nel film Il curioso caso di Benjamin Button”.

I monologhi sono affidati alle interpretazioni di otto diverse attrici italiane (Barbora Bobulova, Anita Caprioli, Carolina Crescentini, Silvia d’Amico, Isabella Ferrari, Anna Foglietta, Carlotta Natoli e Greta Scarano) investite dell’arduo compito di dare forma corporea alle parole di Valentina. “Siamo state un po’ delle narratrici. Valentina l’abbiamo raccontata, l’interpretazione era ridota all’osso”, afferma Anna Foglietta nel corso della conferenza stampa, alla quale erano presenti tutte le attrici, fatta eccezione per la Crescentini e la Scarano.

Per Isabella Ferrari si è trattato di un grande esperimento recitativo, un vero e proprio lavoro artistico: “Non sapevo come studiare questa possibile interpretazione, ma Francesco mi ha chiesto di non studiare, di non cercare l’imitazione. Mi sono limitata alle battute. Sono stata molto fortunata, i monologhi erano bellissimi: a me è toccata la parte relativa all’infanzia di Valentina e ho riconosciuto in essa l’odore della mia infanzia. Una sorta di inconscio libero!”.

In generale, tutte le interpreti ammettono che si è trattata di un’esperienza unica, forte, diversa, quasi magica. Silvia d’Amico la commenta così: “Era tutto organizzato alla perfezione, ci sentivamo deresponsabilizzate, dovevamo solo lasciarci andare. La sua luce ci ha attraversato. Ognuna di noi aveva un piccolo collegamento, conscio o inconscio, con i monologhi che ha recitato”.

Anita Caprioli la descrive come una forma di grande libertà: “Patierno ci ha usato per evocare le sfumature, i frammenti di vita di questa grande donna. L’unico vincolo erano le parole”. Barbora Bobulova fa invece riferimento alla sensazione provata nel dovere guardare in macchina: “Difficile la richiesta di guardare in macchina mentre recitavo. L’interlocutore era la macchina da presa, cosa inusuale per un attore cinematografico”.

Infine Carlotta Natoli sottolinea il fatto che questa esperienza le ha rese, in qualche modo, più consapevoli: “Succede raramente nella nostra vita di entrare in contatto con cose speciali. Siamo riuscite a conoscerci meglio attraverso questo gioco speculare ideato da un demiurgo come Francesco. Valentina è un personaggio puro, un diamante grezzo, un’artista piena di ombre e di vita. Nella nostra assoluta differenza siamo un unico grazie a lei”.

Dopo l’anteprima mondiale a Venezia, Diva! andrà in onda a dicembre su Sky Arte HD.