“Io scrivo per immagini è come se in mano non avessi  la penna, ma una macchina da presa”. Così lo scrittore italiano Donato Carrisi, che è il più letto all’estero e che ha venduto tre milioni di copie dei suoi libri in tutto il mondo, parla del suo esordio alla regia con La ragazza della nebbia, tratto da uno dei suoi romanzi.  Il film, che sarà presentato domani in preapertura alla Festa del cinema di Roma, racconta una storia  che si svolge in una sperduta valle di montagna, nella cittadina di Avechot, dove l’agente speciale Vogel (interpretato da Toni Servillo) sarà inviato per investigare sul caso di una sedicenne scomparsa.  Nella vicenda saranno implicati anche un professore di liceo (Alessio Boni) e uno psichiatra (Jean Reno).

“Sono arrivato a Roma nel 1999 per fare lo sceneggiatore e mi hanno sbattuto sul set pensando che fossi il ragazzo che portava le pizze e i caffè.  Poi mi hanno messo una sedia accanto al regista e la mia scrittura ne ha beneficiato”, racconta Carrisi che vive il suo debutto dietro la macchina da presa come “un passaggio quasi obbligato. Anche se è pur sempre una prima volta. E’ stato un po’ come perdere la verginità, ma sono stato fortunato a perderla con Toni Servillo, Alessio Boni e Jean Reno”.

“Io interpreto uno psichiatra e compito degli psichiatri è proprio quello di indagare e scavare nella mente degli altri. Il mio personaggio è terribile, ha una maschera, è come se fosse due persone diverse quindi lui è un mostro doppiamente”, dice Jean Reno e Alessio Boni aggiunge: “Questa sceneggiatura scandaglia il male che è come un seme dentro ognuno di noi.  Ma non il male canonico, ma quello che potrebbe serpeggiare in tutti noi, avvocati, giornalisti, attori e via dicendo”.

Il film, che uscirà il 26 ottobre distribuito da Medusa in 400 copie, parla di un caso giudiziario che diventerà un volano per la vanità del protagonista:  “Il crimine è un business, nessuno lo dice”,  spiega Carrisi che ha commentato per il Corriere della sera un famoso caso di cronaca su una ragazza scomparsa in un paesino dove c’era una pizzeria che stava fallendo e che proprio grazie ai riflettori accesi su quel paese è rinata beneficiandone.  Da lì lo scrittore si è chiesto: “Ma non c’è una ricaduta economica dei fatti di sangue? Ma riguarda anche i media? Ebbene sì. Con un cameraman e un inviato c'è una raccolta pubblicitaria incredibile a fronte di una spesa ridicola. Costa meno di una fiction e rende più di una fiction”. Così è nata la sceneggiatura di questo film, che è stata partorita prima ancora del libro. Ma “La ragazza della nebbia” sarà un precedente per la regia di altri suoi libri? “Mi sono sempre tenuto stretto i diritti dei miei gialli perché è facile tradire i propri lettori”, risponde Carrisi, che poi conclude: “ Se ci saranno altri film tratti dai miei libri dipende dal pubblico. Io mi auguro di sì perché ho tante storie da raccontare e lo rifarei volentieri. Insomma viva la nebbia!”.