I risultati del botteghino del 2011 segnano due tendenze: da un lato il calo degli incassi (-10% rispetto all'anno prima) e delle presenze in sala (-7,92%), dall'altro l'aumento del cinema italiano (il 37,51% delle presenze e il 35,53% di incassi).
Li ha resi noti Cinetel, società di rilevamento degli incassi del cinema, durante la conferenza stampa con ANICA, ANEM e ANEC che tira le somme di un'annata su grande schermo stilando una lista dei 300 titoli più visti negli ultimi dodici mesi, per un totale di 101 milioni di biglietti venduti. Il box office natalizio, capitanato da Sherlock Holmes: gioco di ombre (Warner Bros) ha totalizzato -14,23% di presenze rispetto alle vacanze 2010, quando a dominare la quota di mercato era invece l'Italia con il 58,99% di presenze a fronte di quello attuale di 33,90%, con La banda dei Babbi Natale (Medusa) al top, seguita da Natale in Sud Africa (Filmauro). Nel 2011 Vacanze di Natale a Cortina (Filmauro) ha dovuto cedere il passo a Il Gatto con gli stivali (Universal), che ha incassato quasi tre milioni di euro in più rispetto al cinepanettone con Christian De Sica.

Zalone meglio di Harry Potter
La classifica è guidata da Che bella giornata di Checco Zalone (Medusa) con oltre 43 milioni di incasso (il 6,5% sul totale), che batte perfino le magie di Harry Potter e i doni della morte parte 2 (Warner Bros). Nella top ten ci sono altri tre titoli italiani: medaglia di bronzo per Immaturi (Medusa), seguito a ruota da Qualunquemente (01 distribution) e all'ottavo posto Femmine contro maschi (Medusa).
La distribuzione Medusa ha totalizzato un quarto delle presenze al cinema del 2011 confermando il trend positivo dei titoli made in Italy. I soliti idioti (Medusa) ha superato I Puffi (Warner Bros.) e La peggior settimana della mia vita (Warner Bros.) ha avuto la meglio su Cars 2 (Walt Disney).
Nella top 20 riesce a spuntarla un titolo pluripremiato agli Oscar come Il discorso del re (Eagle Pictures), in 15° posizione, mentre raggiungono risultati incoraggianti le pellicole d'autore, a partire da Midnight in Paris di Woody Allen (Medusa), al 21° posto, seguito da Hereafter di Clint Eastwood (Warner). Al botteghino hanno ottenuto incassi maggiori di blockbuster come Transformers 3 o Thor (entrambi Universal).

Crisi: come superarla
“La spesa del pubblico è in crisi - commenta Lionello Cerri, presidente ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinema) - e la diminuzione delle presenze sta a significare un momento di fermo nell'aumento del 2010 e un calo di una parte del cinema americano che l'anno scorso aveva più blockbuster, come Avatar”. “Sono il decano dei presidenti delle associazioni e in 50 anni non ho mai visto un periodo come l'attuale. Abbiamo davanti un anno difficile”, aggiunge Carlo Bernaschi, presidente ANEM (Associazione Nazionale Esercenti Multiplex), che parla di un incentivo concreto per la ripresa, il contenimento “del costo del biglietto medio che passa da 6,68 a 6,53 euro”. Mentre sono al vaglio politiche di fidelizzazione e promozioni per i prossimi mesi, va sottolineato “un dato positivo - a detta di Riccardo Tozzi, presidente ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali) - e cioè il cinema italiano come componente dinamica del mercato. Sono, infatti, 22 i titoli nostrani che superano i 3 milioni di incasso: vuol dire che il potenziale creativo del nostro cinema è ancora inespresso. Vanno fatti più film italiani ma senza rischiare di produrre un monoprodotto, la commedia, asse portante fin dagli anni ‘50”. “In media ogni italiano va al cinema 1,4 volte l'anno a fronte delle 4 in Australia”: per Richard Borg, presidente CINETEL e neo eletto Presidente della Sezione Distributori dell'ANICA, la ricetta vincente comprende allora, oltre ad un miglior palinsesto e ad un aumento delle sale urbane, anche “meno pirateria e più digitalizzazione”.