Sono gli attori a dominare la composizione della giuria della 67. Berlinale (9.-19. febbraio). Maggie Gyllenhaal (The Honourable Woman), Diego Luna (Star Wars: Rogue One), la tedesca Julia Jentsch (24 Weeks). E poi l’artista islandese di fama mondiale Olafur Eliasson, la produttrice tunisina Dora Bouchoucha, il regista cinese Wang Quan'an,  vincitore dell’Orso d’oro nel 2007 con Il matrimonio di Tuya. Presidente sarà il regista olandese Paul Verhoeven, autore dei grandi classici di Hollywood Robocop e Basic Instinct e l’attuale Elle, interpretato da Isabelle Huppert.

Orso d’Oro alla carriera andrà alla costumista italiana Milena Canonero, che nella sua lunga carriera ha lavorato, tra gli altri, con Wes Anderson  e Stanley Kubrick. In concorso quest’anno 18 titoli, alcuni firmati da grandi autori come Aki Kaurismäki (Finlandia) e Agnieszka Holland (Polonia), oltre a Danny Boyle con T2: Trainspotting (fuori concorso). Ecco un rapido sguardo ai film in corsa per l’Orso: A teströl és a lélekröl, Ungheria, di Ildiko Enyedi; Ana, mon Amour, Romania / Germania / Francia, di Calin Peter Netzer; Bamui haebyun-eoseo honja, Repubblica di Corea, di Hong Sangsoo; Beuys,  un documentario tedesco sul celebre scultore ecologista tedesco Joseph Beuys, di Andres Veiel; Colo, Portogallo / Francia, di Teresa Villaverde;  The Dinner, USA, di Oren Moverman, con Richard Gere, Laura Linney, Steve Coogan, Rebecca Hall, Chloë Sevigny; Django, Francia, di Etienne Comar, con Reda Kateb, Cécile de France, Ulrich Brandhoff, Maximilien Poullein (sarà anche la pellicola di apertura ); El Bar, Spagna, di Álex de la Iglesia; e poi Félicité, Francia / Senegal / Belgio / Germania / Libano, di Alain Gomis; Final Portrait, UK / Francia, di Stanley Tucci e con Geoffrey Rush, Armie Hammer, Clémence Poésy, Tony Shalhoub, James Faulkner e Sylvie Testud; Hao ji le, Cina, di Liu Jian (film di animazione); Helle Nächte, Germania / Norvegia, di Thomas Arslan; Joaquim, Brasile  / Portogallo, Marcelo Gomes; Logan - The Wolverine, USA, di James Mangold, con Hugh Jackman, Patrick Stewart, Boyd Holbrook; Mr. Long, Giappone / Germania / Hongkong, Cina / Taiwan, di  Sabu; The Party, UK, di Sally Potter, con Patricia Clarkson, Bruno Ganz, Cherry Jones, Emily Mortimer, Cillian Murphy, Kristin Scott Thomas, Timothy Spall; Pokot, Polonia / Germania di Agnieszka Holland;  Return to Montauk, Germania  / Francia / Irlanda, di Volker Schlöndorff, con Stellan Skarsgård, Nina Hoss; Sage femme, Francia / Belgio, di Martin Provost, con Catherine Frot, Catherine Deneuve, Olivier Gourmet;  T2 Trainspotting, UK,  Danny Boyle, con Ewan McGregor, Johnny Lee Miller, Ewen Bremner, Robert Carlyle, Kelly Macdonald – fuori concorso;  Toivon tuolla puolen, Finlandia, di  Aki Kaurismäki;  Una Mujer Fantástica, Cile/ USA, di Sebastián Lelio;  Viceroy's House, India / UK, di Gurinder Chadha, con Hugh Bonneville, Gillian Anderson, Manish Dayal,  fuori concorso;  Wilde Maus, Austria, di e con Josef Hader.

"È l’Europa la protagonista di questa edizione del festival di Berlino", spiega il direttore Dieter Kosslick. "L’Europa con la sua storia, le sue guerre, i suoi conflitti irrisolti. Lo spirito che pervade le dieci sezioni del Festival si può sintetizzare così", aggiunge: "Sul nostro continente non è naufragata solo un’utopia, quella del comunismo, ventisette anni fa. A scricchiolare, oggi, è anche il capitalismo e la sua promessa di una società più giusta. I popoli d’Europa hanno paura. Questa paura, in diverse declinazioni, la vedremo in numerosissimi contributi".

Nella sezione Panorama, quella del moderno cinema Art-House, quest’anno ci saranno ben 51 film. Un mix di lungometraggi e documentari dalle più impensabili regioni del mondo. Quale festival al mondo mostra un film neozelandese di un regista indigeno di Samoa? I giovani talenti saranno invece ospitati nella cornice di talent Campus; mentre il Forum, la sezione del cinema politico e sperimentale, raggiunge quest’anno il record di 43 film, soprattutto dall’America Latina. Grande atteso al Forum è ORG, adattamento restaurato di tre ore del racconto di Thomas Mann Le teste scambiate, del novantunenne regista argentino Fernando Birri: un film sperimentale fatto di 27.000 tagli, realizzato nel 1978, presentato a Venezia nel 1979 e poi sparito.

Ma la Berlinale è anche crocevia dell'industria cinematografica per i 20.000 professionisti dell'industria provenienti da tutto il mondo all'European Film Market, il mercato per le maggiori case di produzione e distribuzione.  Alla conferenza di stamattina sono arrivate anche le prime adesioni per il gala di apertura, il 9 sera. I primi che si vedranno sul red carpet saranno Catherine Deneuve, Richard Gere, Penélope Cruz, Robert Pattinson, Laura Linney, Steve Coogan, Rebecca Hall e Chloë Sevigny.