Nell’atteso centenario della nascita (14 luglio 1918), che tutto il mondo si appresta a celebrare, Bergman 100 rende omaggio al grande regista svedese con un’imperdibile rassegna al Palazzo delle Esposizioni di Roma dal 18 gennaio al 4 marzo, come sempre a ingresso libero per il pubblico fino a esaurimento posti. Promossa da Azienda Speciale Palaexpo, Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale e La Farfalla sul Mirino, la manifestazione permetterà agli spettatori di riscoprire sul grande schermo una selezione dei capolavori più amati di Ingmar Bergman, autore tuttora ineguagliato per la ricchezza dei temi affrontati e per la straordinaria ricerca formale e filosofica.

Si potranno così rivedere pietre miliari della storia del cinema come Il settimo sigillo e Il posto delle fragole, Persona e Sussurri e grida, Il silenzio e La fontana della vergine, presentati nelle preziose copie in pellicola 35mm provenienti dallo Svenska Filminstitutet di Stoccolma, in versione originale e integrale, con sottotitoli italiani. Ma in programma spiccano anche rarità come Crisi, opera prima del maestro diretta nel 1946, o documentari come Images from the Playground, che raccoglie delle inedite immagini amatoriali girate sul set dei suoi film dallo stesso Bergman.

Per comprendere appieno l’universo di questo artista fuori dal comune, la rassegna include anche diversi film e registi che nel corso della carriera Bergman ha indicato più volte come i suoi prediletti, da Chaplin a Fellini, da Tarkovskij a Murnau, da Sjöström a Dreyer: un’occasione unica, quindi, per ritrovare tanti titoli divenuti leggendari, come Andrej Rublëv, Il circo o La strada, senza dimenticare le proiezioni evento di tre capolavori del muto, Il carretto fantasma, La passione di Giovanna D'Arco e La leggenda di Gösta Berling, che saranno accompagnati dal vivo al pianoforte dal Maestro Antonio Coppola.

L’inaugurazione di Bergman 100 sarà il 18 gennaio alle 21.00 con Il settimo sigillo, film emblematico dell’intera opera del regista e punto di riferimento per generazioni di cinefili, con la sua celeberrima partita a scacchi tra un cavaliere tornato dalle crociate (un esordiente Max von Sydow) e la Morte in persona. Venerdì 19 sarà la volta di Monica e il desiderio, tra i suoi film più liberi e sensuali, che influenzò tutta la Nouvelle Vague (la foto rubata al cinema dal protagonista de I 400 colpi di Truffaut è proprio di questo film), mentre sabato 20 gennaio sarà proiettato Il posto delle fragole, titolo chiave per la nascita stessa del cinema moderno, interpretato dall’anziano regista e maestro di Bergman, Victor Sjöström, e da due delle sue muse più talentuose, Bibi Andersson e Ingrid Thulin.

PROGRAMMA COMPLETO E SCHEDE DEI FILM

Giovedì 18 gennaio, ore 21.00

IL SETTIMO SIGILLO

Det sjunde inseglet, Svezia, 1957, 96’, v.o. sott. it.

di Ingmar Bergman, con Max von Sydow, Gunnar Björnstrand

Reduce dalle crociate, un cavaliere trova la sua terra devastata dalla peste. Quando la Morte in persona viene a ghermirlo, l’uomo le propone una sfida a scacchi. Titolo emblematico dell’intera opera di Bergman e della sua portata filosofica, resta un punto di riferimento per generazioni di cinefili.

Venerdì 19 gennaio, ore 21.00

MONICA E IL DESIDERIO

Sommaren med Monika, Svezia, 1953, 96’, v.o. sott. it.

di Ingmar Bergman, con Harriet Andersson, Lars Ekborg

Entrambi giovanissimi e con una situazione familiare difficile, Monica e Harry si conoscono, si innamorano e decidono di lasciare tutto per vivere su un’isola deserta. Un film libero e sensuale, luminoso e malinconico al tempo stesso, che influenzò come pochi altri i cineasti della Nouvelle Vague.

Sabato 20 gennaio, ore 21.00

IL POSTO DELLE FRAGOLE

Smultronstället, Svezia, 1957, 91’, v.o. sott. it.

di Ingmar Bergman, con Victor Sjöström, Bibi Andersson, Ingrid Thulin

L’anziano professore Isak Borg deve ritirare un premio all’Università di Lund e, accompagnato dalla nuora, affronta un lungo viaggio in auto in cui farà i conti con il proprio passato. Un road movie esistenziale la cui straordinaria ricchezza espressiva ha contribuito alla nascita del cinema moderno.

Domenica 21 gennaio, ore 21.00

DIARIO DI UN CURATO DI CAMPAGNA

Journal d'un curé de campagne, Francia, 1951, 110’, v.o. sott. it.

di Robert Bresson, con Claude Laydu, Nicole Ladmiral

Un giovane prete idealista finisce a fare il parroco in un paesino, dove deve scontrarsi con l’ostilità e la diffidenza della gente del posto. Fedele al romanzo di Bernanos, Bresson filma uno dei suoi film più celebri, a cui si ispirerà Bergman per Luci d’inverno, ma anche Scorsese per Taxi Driver.

Mercoledì 24 gennaio, ore 21.00

PERSONA

Persona, Svezia, 1966, 85’, v.o. sott. it.

di Ingmar Bergman, con Bibi Andersson, Liv Ullmann

L’attrice Elisabeth Vogler si è chiusa in un inspiegabile mutismo: ricoverata in ospedale, viene assistita dall’infermiera Alma, con cui nasce un rapporto complesso e ambiguo. Forse il film stilisticamente più audace del regista, ricco di invenzioni visive e narrative, con due protagoniste formidabili.

Il film sarà preceduto dal cortometraggio documentario

IMAGES FROM THE PLAYGROUND

Svezia, 2009, 29’, v.o. sott. it.

di Stig Björkman

Il documentario raccoglie rarissime immagini amatoriali girate sul set dei suoi film dallo stesso Bergman, svelando i retroscena (spesso scanzonati) dei suoi titoli più celebri. Accanto al regista compaiono i suoi attori prediletti, da Bibi Andersson a Liv Ullmann, da Max von Sydow a Ingrid Thulin.

Giovedì 25 gennaio, ore 21.00

CONVERSAZIONI PRIVATE

Enskilda samtal, Svezia, 1996, 130’, v. it.

di Liv Ullmann, con Pernilla August, Max von Sydow

Afflitta dal senso di colpa per aver tradito il marito, Anna inizia una serie di incontri con lo zio pastore, scavando nei traumi del proprio passato. Già musa e compagna di Bergman, Ullmann porta sullo schermo una sceneggiatura del regista, dimostrando una sensibilità e un talento fuori dal comune.

Venerdì 26 gennaio, ore 21.00

FANNY E ALEXANDER

Fanny och Alexander, Svezia, 1982, 197’, v. it.

di Ingmar Bergman, con Pernilla Allwin, Bertil Guve, Ewa Fröling

Raccontando la saga della famiglia Ekdhal, Bergman firma il suo maestoso testamento artistico, un compendio di sapore autobiografico in cui vita, arte, religione e filosofia si intrecciano senza scalfire la forza del racconto. Quattro premi Oscar, compreso quello al maestro della luce Sven Nykvist.

Domenica 28 gennaio, ore 21.00

IL CIRCO

The Circus, Usa, 1928, 71’, didasc. it.

di Charlie Chaplin, con Charlie Chaplin, Merna Kennedy

Scambiato per un ladro, Charlot si nasconde in un circo, dove involontariamente riscuote un enorme successo come clown. In un periodo molto travagliato a livello personale, Chaplin riesce comunque a girare un film modernissimo, esilarante e con un ritmo perfetto, adorato da Bergman e Fellini.

Martedì 30 gennaio, ore 21.00

CRISI

Kris, Svezia, 1946, 93’, v.o. sott. it.

di Ingmar Bergman, con Dagny Lind, Marianne Löfgren

Nelly ha 18 anni e vive in un paesino con la madre adottiva. Quando si fa viva a sorpresa la madre naturale, che l’aveva abbandonata, la ragazza decide di seguirla a Stoccolma. Debutto alla regia di Bergman, ancora acerbo e funestato da molti imprevisti sul set, eppure da riscoprire assolutamente.

Mercoledì 31 gennaio, ore 21.00

UN’ESTATE D’AMORE

Sommarlek, Svezia, 1951, 96’, v.o. sott it.

di Ingmar Bergman, con Maj-Britt Nilsson, Birger Malmsten

Marie, una ballerina, si vede consegnare in teatro il diario di Erik, il suo primo amore, che la fa tornare con i ricordi a quell’estate indimenticabile. “Vedere questo film”, scrisse Truffaut, “fu un evento eccezionale. È la sua naturalezza che mi ha convinto di poter scrivere dialoghi per il cinema”.

Giovedì 1° febbraio, ore 21.00

CON LE MIGLIORI INTENZIONI

Den goda viljan, Svezia, 1992, 180’, v. it.

di Bille August, con Pernilla August, Max von Sydow

Scritto da Bergman, il film rievoca l’incontro tra i genitori del regista (uno spiantato studente di teologia e una ricca borghese), nonché l’opposizione al matrimonio delle rispettive famiglie. Diretto da Bille August e interpretato da un cast superlativo, vinse una meritata Palma d’Oro a Cannes.

Venerdì 2 febbraio, ore 21.00

ANDREJ RUBLËV

Andrej Rublëv, Urss, 1966, 185’, v.o. sott. it.

di Andrej Tarkovskij, con Anatolij Solonicyn, Ivan Lapikov

Otto momenti nella vita di Andrej Rublëv, il maggiore pittore di icone della Russia medievale. Opera di sconvolgente forza e bellezza, osteggiata all’epoca dal governo sovietico ma acclamata nel tempo come uno dei capolavori di Tarkovskij, a detta di Bergman “il regista più grande di tutti”.

Sabato 3 febbraio, ore 21.00

LA FONTANA DELLA VERGINE

Jungfrukällan, Svezia, 1960, 89’, v.o. sott. it.

di Ingmar Bergman, con Max von Sydow, Gunnel Lindblom

Nella Svezia medievale, una giovane viene stuprata e assassinata da tre pastori che, per sfuggire alla cattura, si rifugiano ignari proprio dai genitori della ragazza. Bergman mette in campo una potenza visiva e drammatica inaudita per un film tuttora scioccante sulla fede, la vendetta e l’innocenza.

Domenica 4 febbraio, ore 21.00

IL PORTO DELLE NEBBIE

Le Quai des brumes, Francia, 1938, 91’, v. it.

di Marcel Carné, con Jean Gabin, Michel Simon

Jean, un disertore, vuole lasciare la Francia insieme alla bella Nelly, ma prima è costretto a uccidere il suo tutore e aguzzino Zabel. Pietra miliare del realismo poetico e anticipatore del noir americano, è un film di rara perfezione grazie ai talenti riuniti di mostri sacri come Carnè, Prevert e Gabin.

Giovedì 8 febbraio, ore 21.00

LA STRADA

Italia, 1954, 104’

di Federico Fellini, con Anthony Quinn, Giulietta Masina

L'ingenua Gelsomina è venduta a Zampanò, un rude artista di strada che la porta con sé in giro per l'Italia. Quando Zampanò uccide il Matto, un funambolo gentile amico della ragazza, questa troverà la forza di fuggire. Vincitore dell’Oscar, è il capolavoro che ha rivelato al mondo il genio di Fellini.

Venerdì 9 febbraio, ore 21.00

SUSSURRI E GRIDA

Viskningar och rop, Svezia, 1972, 91’, v.o. sott. it.

di Ingmar Bergman, con Harriet Andersson, Ingrid Thulin, Liv Ullmann

In una villa isolata, Agnes sta vivendo i suoi ultimi giorni assistita da una giovane domestica e dalle due sorelle, mentre riaffiorano i ricordi del passato. Anche grazie a un cast magnifico, Bergman non ha paura di scavare nell’animo umano a profondità inimmaginabili per il cinema prima di allora.

Sabato 10 febbraio, ore 21.00

IL CARRETTO FANTASMA

Körkarlen, Svezia, 1921, 98’ (18fps), didasc. it.

di Victor Sjöström, con Victor Sjöström, Hilda Borgström

Accompagnamento dal vivo al pianoforte del M° Antonio Coppola

Nella notte di capodanno, un vecchio alcolizzato vicino alla morte rivive alcuni episodi della sua vita passata, trovando infine la strada della redenzione. Il film più celebre di Sjöström ancora stupisce per l’uso magistrale del flashback, degli effetti speciali e di inquadrature innovative. Imperdibile.

Domenica 11 febbraio, ore 21.00

SORRISI DI UNA NOTTE D’ESTATE

Sommarnattens leende, Svezia, 1955, 108’, v.o. sott. it.

di Ingmar Bergman, con Eva Dahlbeck, Gunnar Björnstrand

L’avvocato Fredrik Egerman ha sposato una donna giovanissima, corteggiata anche dal nipote, ma intanto frequenta un’attrice sua ex amante, a sua volta impegnata con un conte… Commedia degli equivoci effervescente e coltissima, fece conoscere Bergman al mondo per il successo al Festival di Cannes.

Martedì 13 febbraio, ore 21.00

LA NOTTE

Italia, 1961, 122’

di Michelangelo Antonioni, con Marcello Mastroianni, Jeanne Moreau

Il matrimonio tra Giovanni e Lidia è in crisi, ma dopo una festa notturna passata tra flirt deludenti e vagabondaggi, i due riusciranno a ritrovarsi. Antonioni sovverte il racconto tradizionale grazie a una regia capace di captare atmosfere e emozioni in un modo che rivoluzionerà il linguaggio del cinema.

Mercoledì 14 febbraio, ore 21.00

LA PASSIONE DI GIOVANNA D'ARCO

La passion de Jeanne d'Arc, Francia, 1928, 97’ (20fps), didasc. it.

di Carl Theodor Dreyer, con Renée Falconetti, Antonin Artaud

Accompagnamento dal vivo al pianoforte del M° Antonio Coppola

Accusata di eresia, Giovanna d'Arco deve affrontare gli interrogatori e la violenza del tribunale ecclesiastico, fino a una tragica sentenza. Totem della critica mondiale, l’opera di Dreyer resta all’altezza della sua leggenda, una reinvenzione radicale dello spazio cinematografico che ha fatto epoca.

Giovedì 15 febbraio, ore 21.00

LA PRIGIONE

Fängelse, Svezia, 1948, 98’, v.o. sott. it.

di Ingmar Bergman, con Doris Svedlund, Birger Malmsten

Thomas, giornalista e scrittore, vorrebbe realizzare un film su una giovane prostituta, ma i rapporti tra i due si complicano in un intreccio fatale tra arte e vita. È forse il primo film in cui un giovane Bergman mette a fuoco la sua poetica, affrontando molti temi che torneranno nelle opere più mature.

Venerdì 16 febbraio, ore 21.00

LA LEGGENDA DI GÖSTA BERLING

Gösta Berling saga, Svezia, 1924, 180’ (18fps), didasc. it.

di Mauritz Stiller, con Lars Hanson, Greta Garbo

Accompagnamento dal vivo al pianoforte del M° Antonio Coppola

Scacciato dalla sua parrocchia per alcolismo, Gösta si aggrega a una confraternita di avventurieri chiassosi e festaioli, al servizio di una nobildonna. Canto del cigno dell’epoca d’oro del muto svedese, aprì le porte di Hollywood a Stiller e alla sua scoperta Greta Gustafsson, presto ribattezzata Garbo.

Sabato 17 febbraio, ore 21.00

IL SILENZIO

Tystnaden, Svezia, 1963, 96’, v.o. sott. it.

di Ingmar Bergman, con Ingrid Thulin, Gunnel Lindblom

Durante un viaggio all’estero, due sorelle si fermano in una cittadina misteriosa dove nessuno parla lingue comprensibili. La tensione fra di loro, accentuata dalla convivenza, esplode. Tra i film più criptici e insieme coraggiosi del regista, con una forte componente onirica che affascina e sconcerta.

Domenica 18 febbraio, ore 21.00

COME IN UNO SPECCHIO

Såsom i en spegel, Svezia, 1961, 89’, v.o. sott. it.

di Ingmar Bergman, con Harriet Andersson, Max von Sydow

Karin è stata dimessa da una clinica psichiatrica e passa le vacanze con il padre, il fratello e il marito. Ma i rapporti tra i quattro sono più complessi di quanto sembra. Riflessione struggente sull'incomunicabilità e il silenzio di Dio, fece scoprire a Bergman l’isola di Fårö (e vincere il secondo Oscar).

Mercoledì 21 febbraio, ore 21.00

LUCI D’INVERNO

Nattvardsgästerna, Svezia, 1963, 81’, v.o. sott. it.

di Ingmar Bergman, con Ingrid Thulin, Gunnar Björnstrand

Dopo la morte della moglie, un pastore protestante capisce di aver perso la fede e di essere ormai incapace di aiutare il prossimo. Fedele a una messinscena di grande austerità, Bergman racconta con commozione la crisi emotiva e spirituale di un uomo, con un finale aperto entrato nella storia del cinema.

Giovedì 22 febbraio, ore 21.00

ANNI DI PIOMBO

Die bleierne Zeit, Germania Ovest, 1981, 106’, v. it.

di Margarethe von Trotta, con Jutta Lampe, Barbara Sukowa

Negli anni Settanta Julianne è una giornalista, mentre la sorella Marianne milita clandestinamente nella lotta armata. Quando quest’ultima muore in carcere, Julianne inizia a indagare… Ispirato alla storia delle sorelle Ensslin, vinse il Leone d’Oro a Venezia e diede il nome a un’intera epoca.

Sabato 24 febbraio, ore 21.00

PERSONA (replica)

Persona, Svezia, 1966, 85’, v.o. sott. it.

di Ingmar Bergman, con Bibi Andersson, Liv Ullmann

L’attrice Elisabeth Vogler si è chiusa in un inspiegabile mutismo: ricoverata in ospedale, viene assistita dall’infermiera Alma, con cui nasce un rapporto complesso e ambiguo. Forse il film stilisticamente più audace del regista, ricco di invenzioni visive e narrative, con due protagoniste formidabili.

Domenica 25 febbraio

ore 18.00

IL POSTO DELLE FRAGOLE (replica)

Smultronstället, Svezia, 1957, 91’, v.o. sott. it.

di Ingmar Bergman, con Victor Sjöström, Bibi Andersson, Ingrid Thulin

L’anziano professore Isak Borg deve ritirare un premio all’Università di Lund e, accompagnato dalla nuora, affronta un lungo viaggio in auto in cui farà i conti con il proprio passato. Un road movie esistenziale la cui straordinaria ricchezza espressiva ha contribuito alla nascita del cinema moderno.

ore 21.00

DOPO LA PROVA

Efter repetitionen, Svezia, 1983, 70’, v. it.

di Ingmar Bergman, con Erland Josephson, Lena Olin

Durante le prove per la messinscena de Il sogno di Strindberg, un regista si abbandona ai ricordi parlando con una giovane attrice, Anna, di cui anni prima aveva amato la madre. Sospeso tra finzione e realtà, il film ricapitola i classici temi bergmaniani in un gioiello di drammaturgia da camera.

Martedì 27 febbraio, ore 21.00

AURORA

Sunrise, Usa, 1927, 80’, didasc. it.

di Friedrich Wilhelm Murnau, con George O'Brien, Janet Gaynor

Irretito da una donna di città, un giovane contadino lascia la famiglia e tenta di annegare la moglie, ma finisce per ricredersi e iniziare una nuova vita. Una delle vette del genio di Murnau e di tutto il cinema muto, una pietra miliare che Truffaut non esitò a definire “il più bel film mai girato”.

Mercoledì 28 febbraio, ore 21.00

IL VOLTO

Ansiktet, Svezia, 1958, 100’, v.o. sott. it.

di Ingmar Bergman, con Max von Sydow, Ingrid Thulin

Per vendicarsi dell'arresto e degli scherni da parte di un medico e di un poliziotto, un illusionista che pratica l’ipnotismo ordisce insieme ai soci un piano diabolico. Bergman celebra la forza dell’arte e della finzione contro l’aridità del potere, in uno dei suoi film più atipici e affascinanti.

Giovedì 1° marzo, ore 21.00

L’INFEDELE

Trolösa, Svezia, 2000, 155’, v. it.

di Liv Ullmann, con Lena Endre, Erland Josephson

Marianne e Markus sono felicemente sposati, ma la donna inizia a frequentare un amico di lui, David: l’inaspettata relazione a tre si trasforma presto in tragedia. Dopo Conversazioni private, Ullmann torna a dirigere un copione firmato da Bergman, ricreandone fedelmente l’universo emotivo e stilistico.

Sabato 3 marzo, ore 21.00

IL SETTIMO SIGILLO (replica)

Det sjunde inseglet, Svezia, 1957, 96’, v.o. sott. it.

di Ingmar Bergman, con Max von Sydow, Gunnar Björnstrand

Reduce dalle crociate, un cavaliere trova la sua terra devastata dalla peste. Quando la Morte in persona viene a ghermirlo, l’uomo le propone una sfida a scacchi. Titolo emblematico dell’intera opera di Bergman e della sua portata filosofica, resta un punto di riferimento per generazioni di cinefili.

Domenica 4 marzo

ore 18.00

LA FONTANA DELLA VERGINE (replica)

Jungfrukällan, Svezia, 1960, 89’, v.o. sott. it.

di Ingmar Bergman, con Max von Sydow, Gunnel Lindblom

Nella Svezia medievale, una giovane viene stuprata e assassinata da tre pastori che, per sfuggire alla cattura, si rifugiano ignari proprio dai genitori della ragazza. Bergman mette in campo una potenza visiva e drammatica inaudita per un film tuttora scioccante sulla fede, la vendetta e l’innocenza.

ore 21.00

RASHOMON

Rashōmon, Giappone, 1950, 88’, v. it.

di Akira Kurosawa, con Toshirō Mifune, Machiko Kyō

Un bandito è accusato di aver ucciso un samurai e di averne violentato la moglie, ma la versione dell’accaduto che dà ciascun testimone è diversa dall’altra. Il capolavoro “pirandelliano” che aprì la strada in Occidente a Kurosawa e al cinema giapponese. Leone d’Oro e Oscar per il Miglior film straniero.