“La chimica tra me e Russell Crowe? La macchina da presa ha una nuova funzione: l’alchimia. Lo fanno in post-produzione. Russell ha fatto tutto il suo lavoro in Nuova Zelanda, grazie alla Weta de Il Signore degli Anelli”, scherza Ryan Gosling. Crowe aggiunge: “Sono stato tutto il tempo al telefono, ho lavorato così”. E pure il regista Shane Black non si lascia sfuggire l’occasione: “Ecco, se avete una app simile per sistemare questa conferenza stampa sarebbe grandemente apprezzato”.

Star divertite e divertenti sulla Croisette, Ryan Gosling e Russel Crowe sono i protagonisti di The Nice Guys, diretto da Shane Black e ambientato nella Los Angeles anni ‘70 dove interpretano un detective dalle maniere forti e un investigatore privato ugualmente improbabili, Jackson Healy (Crowe) e Holland March (Gosling), alle prese con una serie di omicidi e la sparizione di una ragazza.

Fuori Concorso a Cannes 69, Nice Guys sbeffeggia film quali Arma letale, sceneggiato dallo stesso Blake, grazie a questi due “cattivi ragazzi”, ovvero “bad men” come vengono apostrofati nel film: “Io sono badman  e lui è Robin”, ironizza Gosling, mentre Crowe, tornando per un attimo serio, spiega che “la chimica scatta quando semplicemente impari ad ascoltare l’altro”.

L’attore australiano rivela anche di aver usato “il Metodo Russell Crowe”,  ovvero di non essere “mai stato a una scuola di recitazione o arte drammatica: semplicemente si migliora di ruolo in ruolo”.

Gosling, al contrario, loda Angourie Rice, 15enne che interpreta la figlia del suo personaggio: “Sapeva subito esattamente chi era la sua Holly e che cosa avrebbe potuto o non potuto fare: mi ha molto colpito. Una istantanea professionista, un giorno Angourie comanderà tutti noi”.

Infine, sulla possibilità di un sequel a Nice Guys, che arriverà nelle sale italiane il 1° giugno con Lucky Red, Crowe adduce troppi impegni, Gosling conclude: “Potrei farlo da solo. Del resto, è quel che ho già fatto”.