Il petroliere mette d'accordo tutti. Il film di Paul Thomas Anderson, otto volte candidato all'Oscar, fa il pieno di consensi anche alla 58a Berlinale. Unanime il coro di consensi da parte della critica internazionale presente al festival. Dal "borsino" di Screendaily emerge la radiografia di un capolavoro, capace di totalizzare una media di 3,3 su 4 "stelle" possibili. Ancora più entusiasta è il giudizio della stampa tedesca, che al secondo giorno di concorso lo candida già a superfavorito per l'Orso d'Oro. Di "picco difficilmente raggiungibile" parla la prestigiosissima Frankfurter Allgemeine Zeitung, che riassume la grandezza del film nella sua capacità di riassumere, nelle vicende di un personaggio a cavallo dei primi trent'anni del Novecento, "come tutto iniziò". Sulla stessa linea il commento con cui la Berliner Zeitung si concentra sul personaggio di Daniel Day Lewis: "Daniel Plainview è una chiave per comprendere il mito degli Stati Uniti (...). La sua storia fa luce sulle ragioni che hanno portato l'America ad essere quello che è oggi". E mentre i critici interpellati dal quotidiano berlinese assegnano al film tutti il massimo dei punti, sull'interpretazione che potrebbe valere il secondo Oscar all'attore del Mio piede sinistro, il Tagespiegel arriva a parlare di "ruolo del secolo".